Il 24 settembre 2025, il Palazzo di Vetro di New York ha ospitato l’ottantesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un evento che ha visto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al centro dell’attenzione con un discorso provocatorio. Durante il suo intervento, Trump ha affermato di aver “fermo sette guerre” senza ricevere alcun riconoscimento, e ha etichettato i cambiamenti climatici come una “truffa”, spostando l’attenzione sul tema dell’immigrazione.
La candidatura di michelle bachelet per la presidenza dell’onu
Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha presentato ufficialmente la candidatura di Michelle Bachelet, ex presidente del Cile, per succedere ad António Guterres come segretario generale delle Nazioni Unite a partire dal 2027. Boric ha elogiato Bachelet come una leader capace di unire le diverse culture e ha sottolineato l’importanza di affrontare il “disequilibrio storico di genere” all’interno dell’organizzazione. Se eletta, Bachelet diventerebbe la prima donna a ricoprire tale carica in ottant’anni di storia dell’ONU. La sua esperienza come direttrice di ONU Donne e Alto Commissario per i Diritti Umani è stata citata come un valore aggiunto alla sua candidatura. Tuttavia, la competizione è agguerrita, con altri nomi latinoamericani in lizza, come Rafael Grossi e Alicia Bárcenas.
Petro chiede giustizia per gli attacchi nel mar dei caraibi
Gustavo Petro, presidente della Colombia, ha sollecitato l’apertura di un procedimento penale contro Donald Trump per gli attacchi delle forze statunitensi contro imbarcazioni nel Mar dei Caraibi. Durante il suo intervento all’Assemblea, Petro ha denunciato la morte di giovani disarmati in operazioni giustificate da Washington come azioni antidroga. Ha riportato che almeno 14 persone sono state uccise in un bombardamento di tre barche al largo delle coste del Venezuela, evidenziando la necessità di responsabilità internazionale per tali atti.
Incontro tra trump e i leader musulmani
Il presidente turco, Tayyip Erdogan, ha descritto come “fruttuoso” l’incontro tra Trump e i leader dei Paesi musulmani, tenutosi a margine dell’Assemblea Generale. Erdogan ha criticato gli attacchi israeliani a Gaza, definendoli genocidi, e ha interrotto i rapporti commerciali con Israele, chiedendo misure internazionali e un cessate il fuoco immediato. Dopo l’incontro, Erdogan ha annunciato che una dichiarazione congiunta sarebbe stata pubblicata, ma senza fornire dettagli specifici sui risultati raggiunti.
Meloni e i colloqui bilaterali
La premier italiana, Giorgia Meloni, ha visto saltare i colloqui bilaterali programmati con Erdogan e il presidente libanese Joseph Aoun per motivi di agenda. Nonostante ciò, Meloni è riuscita a incontrare il presidente siriano Ahmad Husayn al Shara e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, evidenziando l’importanza delle relazioni internazionali in un contesto complesso come quello attuale.
Erdogan denuncia la situazione a gaza
Intervenendo all’Assemblea, Erdogan ha descritto la situazione a Gaza come il “punto più basso dell’umanità ”, denunciando la violenza subita dai bambini e chiedendo un’azione decisiva da parte della comunità internazionale. Ha sottolineato che ogni ora un bambino muore e ha invitato i leader mondiali a schierarsi con il popolo palestinese oppresso, esprimendo preoccupazione per la mancanza di pace in un contesto di sofferenza umana.
Macron e il richiamo alla cooperazione multilaterale
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha messo in guardia contro l’indebolimento degli organismi internazionali, avvertendo che ciò potrebbe portare alla prevalenza della legge del più forte. Ha sottolineato l’importanza della cooperazione multilaterale e ha criticato coloro che, secondo lui, desiderano cambiare le regole del gioco a scapito del bene comune. Macron ha esortato i leader mondiali a ripristinare lo spirito di collaborazione che ha caratterizzato la nascita dell’ONU.
Il discorso di trump all’assemblea generale
Il ritorno di Trump all’Assemblea Generale ha avuto un impatto significativo, con un discorso caratterizzato da battute provocatorie e critiche dirette all’ONU e al suo segretario generale António Guterres. Ha evidenziato i suoi successi nella conclusione di conflitti, lamentando la mancanza di riconoscimento da parte dell’ONU. La sua presenza ha suscitato reazioni contrastanti tra i delegati, riflettendo le tensioni politiche attuali e le sfide che l’organizzazione deve affrontare.