Richiesta di esclusione di Israele da eventi sportivi FIFA e UEFA

Rosita Ponti

Settembre 24, 2025

Diversi esperti designati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno richiesto l’esclusione di Israele dalle competizioni calcistiche internazionali. Questa richiesta è stata avanzata in una dichiarazione pubblicata oggi, martedì 23 settembre 2025. Il Consiglio ha esortato la FIFA e la UEFA, le principali organizzazioni che governano il calcio a livello mondiale ed europeo, a prendere provvedimenti adeguati per affrontare la situazione attuale nel conflitto in corso a Gaza.

Richiesta di intervento da parte delle autorità calcistiche

Gli esperti hanno sottolineato l’importanza che lo sport non ignori le gravi violazioni dei diritti umani. “Lo sport deve respingere la percezione che tutto proceda come se niente fosse”, hanno dichiarato, aggiungendo che le organizzazioni sportive non possono voltarsi dall’altra parte di fronte a ingiustizie evidenti. La loro posizione si basa sulla convinzione che le piattaforme sportive non debbano essere utilizzate per normalizzare situazioni di ingiustizia, specialmente in un contesto così delicato come quello attuale.

Le accuse di Israele e la posizione del CIO

Israele ha costantemente respinto le accuse formulate dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, sostenendo che il Consiglio e i suoi relatori mostrano un pregiudizio nei confronti del Paese. Il gruppo di esperti include relatori che si occupano di diritti culturali, della situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati e di razzismo. Questi esperti hanno fatto riferimento a un rapporto recente della commissione d’inchiesta indipendente del Consiglio, il quale ha affermato che Israele starebbe commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha recentemente respinto l’idea di sanzioni contro Israele, dichiarando che non ci sono state violazioni della Carta Olimpica da parte del Paese. In un contesto diverso, riguardante le sanzioni contro atleti russi e bielorussi a causa del conflitto in Ucraina, il CIO ha giustificato tali misure con il riferimento a violazioni della Carta Olimpica. Gli atleti russi e bielorussi sono stati autorizzati a partecipare a competizioni internazionali solo come atleti neutrali, evidenziando un trattamento differenziato rispetto a Israele.

Le tensioni continuano a crescere mentre la comunità internazionale osserva da vicino gli sviluppi di questa situazione complessa e delicata.

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