I Finanzieri del Gruppo Malpensa, unitamente ai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno svolto un’importante operazione di controllo il 15 gennaio 2025 presso l’aeroporto di Malpensa, in provincia di Varese. Questa iniziativa ha avuto come obiettivo principale l’intercettazione di tentativi di importazione di farmaci e prodotti chimici potenzialmente dannosi per la salute, privi delle necessarie autorizzazioni per la commercializzazione in Italia.
Analisi dei flussi di passeggeri
Grazie a un’analisi dettagliata dei flussi di passeggeri e delle spedizioni merci, supportata da strumenti avanzati per lo screening, le forze dell’ordine hanno rinvenuto un totale di 1.980 prodotti farmaceutici e 200 flaconi di un potente insetticida, per un quantitativo complessivo di oltre 57 litri. Questi articoli rappresentano un significativo rischio per la salute pubblica, poiché molti dei farmaci individuati non sono disponibili sul mercato italiano e non rispettano le normative sanitarie attualmente in vigore.
Tipologie di farmaci sequestrati
Tra i farmaci sequestrati, alcuni erano destinati al trattamento di patologie gravi come quelle cardio-cerebrovascolari, la sclerosi multipla e lesioni midollari. Inoltre, alcuni di essi venivano utilizzati in combinazione con diete per la perdita di peso, aumentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo alla loro sicurezza e alla loro efficacia.
Dettagli sull’insetticida
Per quanto riguarda l’insetticida, i flaconi contenevano “Diclorvos”, un composto noto per la sua efficacia contro le infestazioni di cimici dei letti e altri parassiti. Tuttavia, dal 2013, la vendita di questo prodotto è stata vietata nell’Unione Europea a causa della sua elevata tossicità. L’inalazione, l’ingestione o il contatto cutaneo con il diclorvos possono risultare fatali, provocando sintomi che vanno da malessere generale e irritazione oculare a gravi conseguenze neurologiche e respiratorie.
Piano di intensificazione delle verifiche
Queste operazioni di controllo si inseriscono all’interno di un piano più ampio di intensificazione delle verifiche sulla sicurezza dei prodotti e di prevenzione degli illeciti doganali. L’obiettivo è tutelare non solo gli interessi erariali dello Stato, ma anche la salute pubblica. I prodotti non certificati e privi dell’autorizzazione delle autorità sanitarie competenti presentano il rischio di essere alterati rispetto ai farmaci originali e potrebbero contenere quantità di principio attivo non conformi agli standard italiani.