L’aeroporto di Aalborg, situato nel nord della Danimarca, ha interrotto le sue operazioni nella serata del 22 settembre 2025, a causa della presenza di droni non identificati nel suo spazio aereo. Secondo le informazioni fornite dal servizio di tracciamento voli FlightRadar, la chiusura è avvenuta intorno alle 23:00 ora locale, costringendo tre voli in arrivo a essere deviati verso altri scali.
La situazione dei droni e le reazioni delle autorità
Il capo della polizia nazionale, Thorkild Fogde, ha descritto i droni come “molto visibili”, con alcuni che volano con le luci accese, aumentando la preoccupazione per la sicurezza. L’aeroporto di Aalborg funge anche da base aerea militare, il che rende la presenza di droni un potenziale rischio per le operazioni militari. La polizia locale ha comunicato che le indagini sono in corso e non è ancora chiaro chi possa essere responsabile di tali attività. Non si esclude l’ipotesi che possano trattarsi di operatori amatoriali, come riportato dal sito Politiken.
Il capo della polizia locale, Jesper B.Jgaard, ha confermato che sono stati avvistati più droni nella zona, ma le motivazioni dietro l’incidente rimangono sconosciute. La polizia è pronta a prendere misure drastiche, incluso l’abbattimento dei velivoli, se necessario. Nonostante ciò, il capo della polizia non ha potuto fornire dettagli specifici sui tipi di droni coinvolti e ha sottolineato che non ci saranno voli fino a quando non sarà garantita la sicurezza dell’area.
Le implicazioni politiche e la risposta internazionale
La premier danese Mette Frederiksen ha definito l’incidente come “l’attacco più grave finora all’infrastruttura critica” del paese, suggerendo un possibile legame con minacce ibride russe nel contesto delle tensioni NATO post-invasione ucraina. La polizia ha confermato che non si può escludere la possibilità di un coinvolgimento di operatori amatoriali, ma le autorità stanno esaminando attentamente ogni aspetto della situazione.
Mosca ha prontamente negato qualsiasi coinvolgimento, definendo le accuse “infondate“. Aalborg, che funge da hub regionale per voli domestici e scandinavi, gestisce annualmente circa 1,2 milioni di passeggeri. La deviazione dei voli ha creato disagi per migliaia di viaggiatori, causando ritardi a catena sulle rotte verso Stoccolma e Oslo. Esperti di sicurezza aerea hanno evidenziato la vulnerabilità degli aeroporti europei ai droni, che possono interferire con i radar e richiedere chiusure immediate per prevenire collisioni.
Le misure di sicurezza e le prospettive future
L’intelligence danese, nota come PET, ha aumentato il livello di allerta per possibili atti di “sabotaggio“, ipotizzando che i lanci di droni possano provenire da navi nel Baltico, vicino a rotte russe. Le autorità stanno anche considerando collegamenti tra questo episodio e altri eventi recenti, mentre l’Unione Europea discute l’implementazione di un “muro anti-droni” ai confini orientali.
L’aeroporto prevede di riaprire entro l’alba, ma questo episodio ha sollevato preoccupazioni più ampie riguardo a possibili attacchi asimmetrici che potrebbero paralizzare il traffico aereo. È importante notare che, sempre il 22 settembre 2025, Copenaghen aveva già sospeso le operazioni per quattro ore, con 35 voli deviati e 20.000 passeggeri colpiti a causa di droni, probabilmente lanciati da navi nel Baltico. Anche Oslo aveva chiuso per tre ore lo stesso giorno. Questi eventi evidenziano i crescenti rischi legati a minacce ibride, con impatti economici che potrebbero raggiungere milioni di euro.