Firenze, truffa delle multe false: automobilisti ingannati tramite QR code

Veronica Robinson

Settembre 25, 2025

Giovedì 25 settembre 2025, a Firenze, la commissaria di Polizia Chiara Brinati ha rilasciato un’intervista al programma “Mattino Cinque”, affrontando un tema di crescente preoccupazione: le multe false che hanno colpito numerosi automobilisti. Questi documenti fraudolenti, apparsi sui parabrezza di diverse auto, sono così ben realizzati da ingannare anche i più esperti.

Le multe fasulle e il simbolo del giglio

Nel corso della trasmissione, Brinati ha sottolineato come l’intestazione delle multe fasulle riporti un giglio, simbolo che non dovrebbe mai apparire in tali documenti. Questo particolare ha creato confusione tra i cittadini, i quali hanno trovato le multe incredibilmente simili a quelle autentiche rilasciate dalla Polizia Stradale. La commissaria ha dichiarato: “Sono fatti molto bene”, evidenziando la difficoltà nel riconoscerli come falsi.

Modalità di pagamento sospette

Un altro aspetto critico sollevato dalla commissaria riguarda le modalità di pagamento. Le multe illegittime contengono un codice QR che, se scansionato, conduce a una pagina web dove vengono indicate modalità di pagamento tramite Paypal o carta di credito. Queste modalità, tuttavia, non sono autorizzate per la pubblica amministrazione, un ulteriore indizio che dovrebbe far insospettire i cittadini.

Attenzione alle multe ricevute

Brinati ha anche messo in guardia i cittadini sull’importanza di esaminare attentamente le multe ricevute. La fretta di pagare per evitare sanzioni più elevate può favorire i truffatori. “Siamo abituati a pagare subito una multa perché contestarla costa di più”, ha affermato un residente, evidenziando un comportamento comune tra gli automobilisti.

Invito alla denuncia delle frodi

La commissaria ha concluso il suo intervento invitando i cittadini a prestare attenzione e a denunciare qualsiasi anomalia riguardante le multe ricevute, affinché si possano contrastare efficacemente queste frodi. La situazione a Firenze rappresenta un campanello d’allarme per altre città, dove simili pratiche potrebbero essere in atto.

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