Influenza 2025-2026: previsti 16 milioni di contagi, vaccini da ottobre

Veronica Robinson

Settembre 25, 2025

Si preannuncia una stagione influenzale significativa per l’autunno e l’inverno 2025-2026. Secondo le più recenti stime degli infettivologi, si prevede un numero di 16 milioni di contagi in Italia, causati da virus respiratori. Le infezioni da virus SarsCoV2, responsabile del Covid-19, sono già in aumento da alcune settimane, creando preoccupazione tra gli esperti del settore sanitario.

Le previsioni degli esperti

Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Milano, ha evidenziato che, dopo due stagioni eccezionali, anche quest’anno ci si attende una circolazione sostenuta di virus influenzali e di virus “cugini” come il Rhinovirus e il SarsCoV2. Pregliasco ha affermato che il 15-25% della popolazione potrebbe essere colpito, arrivando a coinvolgere potenzialmente circa 16 milioni di italiani.

L’esperto ha anche avvertito che i segnali provenienti dall’emisfero australe indicano di non abbassare la guardia. La stagione influenzale potrebbe essere intensa, con un aumento dei casi a partire da metà ottobre e un picco previsto durante l’inverno. La pressione sui servizi sanitari resta un rischio concreto, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Il bilancio della scorsa stagione

Nella stagione influenzale precedente, circa 16 milioni di italiani – pari a un quinto della popolazione – sono stati colpiti dai virus influenzali. I dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità riportano 600 casi severi e 134 decessi. Gli specialisti sono allarmati anche per l’impatto della nuova stagione, considerando che i dati relativi alla vaccinazione per il 2024-2025 mostrano un calo preoccupante. Solo circa un over 65 su due ha ricevuto il vaccino, ben al di sotto dell’obiettivo minimo del 75%.

Le conseguenze di una vaccinazione insufficiente

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), ha dichiarato che stabilire cosa accadrà durante la stagione influenzale è sempre complesso. Tuttavia, i dati provenienti dall’emisfero australe, che di solito offrono indicazioni attendibili per l’Europa, mostrano un numero elevato di ospedalizzazioni. Andreoni ha sottolineato che, se si dovesse ripetere il numero di casi dell’anno precedente, e se la campagna vaccinale non dovesse essere efficace, ci si potrebbe aspettare un aumento dei ricoveri e, di conseguenza, dei decessi. La campagna vaccinale deve partire rapidamente, anche considerando la presenza del Covid-19 e del virus respiratorio sinciziale, che si stima possa causare 1.500 morti all’anno.

Tempistiche per la vaccinazione

Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha messo in evidenza l’importanza di riflettere sulle complicanze delle infezioni respiratorie gravi, soprattutto in ambito ospedaliero. Ha indicato che il virus comincia a circolare già dal mese di ottobre, raggiungendo un picco a gennaio. Pertanto, è fondamentale programmare l’immunizzazione a ottobre, considerando che il vaccino richiede circa due settimane per attivarsi.

×