Con l’arrivo dell’autunno, l’attenzione si concentra nuovamente sui virus respiratori che iniziano a diffondersi in Italia, complici i rapidi cambiamenti climatici. È essenziale riconoscere i sintomi dell’influenza e le modalità di cura appropriate. A Milano, il 15 settembre 2025, si è svolto un incontro organizzato da Assosalute, l’Associazione Nazionale Farmaci di Automedicazione, per discutere le aspettative relative alla stagione influenzale 2025-2026.
Analisi della situazione attuale dei virus respiratori
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha fornito un’analisi dettagliata della situazione attuale, evidenziando che, dopo due stagioni particolarmente intense, anche quest’anno si prevede una circolazione sostenuta dei virus influenzali, in particolare dell’A/H3N2 e del B/Victoria, insieme a virus affini come i rinovirus. Pregliasco ha anche menzionato la presenza del virus respiratorio sinciziale e il ritorno in crescita dei casi di Covid-19. Secondo il virologo, il virus Sars-CoV-2 non presenta una stagionalità definita, manifestandosi in onde simili a quelle create da un sasso lanciato in uno stagno. Nel tempo, queste onde hanno mostrato un impatto ridotto sulla salute pubblica. Si stima che la stagione influenzale potrebbe colpire tra il 15% e il 25% della popolazione italiana, corrispondente a circa 16 milioni di persone, in linea con i dati dell’anno precedente. Pregliasco ha avvertito che i segnali provenienti dall’emisfero australe indicano la necessità di mantenere alta la guardia, poiché la stagione potrebbe rivelarsi intensa, con un picco di casi previsto per la metà di ottobre.
Identificazione dei sintomi influenzali
Distinguere l’influenza da altri virus circolanti può risultare complesso. Il direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano ha affermato che i sintomi possono sovrapporsi, rendendo difficile ai cittadini effettuare una distinzione. Tuttavia, l’influenza si manifesta tipicamente con un inizio brusco della febbre, di solito superiore ai 38 gradi, accompagnata da almeno un sintomo respiratorio, come tosse o mal di gola, e un sintomo sistemico, come dolori muscolari o una sensazione di malessere generale. Negli adulti, questi sintomi tendono a essere più pronunciati, mentre nei bambini e negli anziani la febbre potrebbe risultare meno intensa o addirittura assente. In generale, l’influenza ha un decorso più intenso ma limitato nel tempo, con un’evoluzione rapida che si completa in circa cinque giorni. È importante prestare attenzione anche alle sovrainfezioni batteriche, che possono colpire in particolare le persone anziane e fragili.
Sintomi da monitorare attentamente
Tra i segnali da osservare, Pregliasco ha indicato una febbre persistente e in aumento. Talvolta, un’infezione virale può iniziare con una febbre che diminuisce, per poi risalire. La tosse, inizialmente secca e irritativa, può evolvere in una forma produttiva. La presenza del Covid-19 ha complicato ulteriormente la distinzione tra influenza e altre malattie, dato che il virus può manifestarsi con sintomi lievi o più gravi. Per questo motivo, è fondamentale proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione attraverso la vaccinazione e effettuare test per identificare rapidamente la presenza di Sars-CoV-2, consentendo così l’uso di antivirali come il Paxlovid quando necessario. Per quanto riguarda il virus respiratorio sinciziale e altri virus simili, i sintomi possono essere meno marcati e più graduali, con congestione nasale, tosse lieve e, in alcuni casi, sintomi gastrointestinali. I rinovirus e altri virus minori tendono a causare sintomi più leggeri e localizzati, come naso chiuso o lieve malessere, che possono persistere nel tempo.
Modalità di cura per l’influenza
Per affrontare l’influenza, Pregliasco ha sottolineato l’importanza dell’automedicazione responsabile. L’uso di farmaci da banco rappresenta spesso la prima risposta ai sintomi comuni come febbre, malessere respiratorio e stanchezza. Questa pratica, se eseguita in modo responsabile e in proporzione all’intensità dei sintomi, è considerata adeguata, poiché può alleviare il disagio e migliorare il benessere generale, modulando la risposta immunitaria e riducendo il rischio di complicazioni. Tuttavia, è fondamentale seguire le indicazioni presenti nel foglietto illustrativo e consultare un medico o pediatra prima di utilizzare qualsiasi farmaco. In caso di infezioni virali, i farmaci da banco dovrebbero servire a contenere i sintomi, senza eliminarli completamente, per monitorare l’evoluzione della malattia.
Rimedi tradizionali utilizzati dagli italiani
Nel panorama dei rimedi adottati dagli italiani per affrontare i malesseri causati dai virus respiratori, spiccano i rimedi della nonna. Un’indagine condotta da Human Highway per Assosalute ha rivelato che, oltre ai farmaci da banco scelti dal 64,4% della popolazione, molti ricorrono a integratori e vitamine (16,9%), e il 15,4% utilizza antibiotici, nonostante il loro uso rimanga problematico. Pregliasco ha avvertito che l’uso inappropriato di antibiotici è ancora diffuso, specialmente tra i giovani. Allo stesso modo, una percentuale del 10% si affida a prodotti naturali o omeopatici. Non mancano le tradizionali bevande calde, come brodo di pollo e tisane, apprezzate dal 14,3% degli italiani. Pregliasco ha commentato che l’approccio terapeutico verso le malattie virali mira a minimizzare i sintomi e ha riconosciuto il valore dei rimedi tradizionali, sottolineando che il brodo di pollo è considerato benefico per le sue proprietà nutrienti. Ha anche avvertito che il latte caldo potrebbe aumentare la produzione di muco, complicando la tosse. Il miele, infine, è un valido alleato per il mal di gola, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.