Meloni all’80ª Assemblea Generale dell’ONU: “Hamas è responsabile della guerra a Gaza”

Veronica Robinson

Settembre 25, 2025

Hamas ha lanciato un attacco contro Israele il 7 ottobre 2023, segnando l’inizio di un conflitto che ha sollevato gravi preoccupazioni a livello internazionale. La brutalità di questo attacco, caratterizzato da un’azione mirata contro civili inermi, ha costretto Israele a rispondere con misure di difesa. Ogni nazione ha il diritto di proteggere i propri cittadini, ma la risposta a un’aggressione deve sempre rispettare il principio di proporzionalità.

La reazione di Israele e le conseguenze umanitarie

Israele ha reagito all’attacco di Hamas con una guerra su larga scala, una decisione che ha avuto ripercussioni devastanti sulla popolazione civile palestinese. Questo intervento ha sollevato interrogativi sulle norme umanitarie, poiché il numero di vittime tra i civili è aumentato in modo allarmante. L’Italia ha condannato questa escalation, definendola inaccettabile, e ha annunciato il proprio sostegno a sanzioni proposte dalla Commissione europea nei confronti di Israele. È fondamentale che ogni Stato agisca in modo giustificato, ma è altrettanto importante non attribuire a Israele l’intera responsabilità per la crisi a Gaza.

La responsabilità di Hamas

È essenziale riconoscere che Hamas ha avviato questo conflitto. Se desidera realmente il bene del popolo palestinese, dovrebbe immediatamente liberare tutti gli ostaggi e cessare le ostilità. La leadership di Hamas sembra invece trarre vantaggio dalla sofferenza della popolazione che pretende di rappresentare. Israele, da parte sua, deve trovare una via d’uscita da questa guerra, non solo per il bene della propria storia e democrazia, ma anche per rispettare i valori universali che caratterizzano il mondo libero.

Verso una pace duratura

Per raggiungere una pace duratura, è necessario adottare soluzioni concrete. La pace non può essere costruita solo attraverso appelli o dichiarazioni ideologiche, spesso accolte da chi non desidera realmente una risoluzione pacifica. È indispensabile un approccio paziente, coraggioso e ragionevole per superare le divisioni e le tensioni attuali.

La posizione dell’Italia sulla questione palestinese

L’Italia ha storicamente sostenuto la creazione di uno Stato palestinese e ha firmato la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati. Questa posizione rimane invariata nel tempo. Tuttavia, il riconoscimento della Palestina deve essere condizionato da due requisiti fondamentali: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia di Hamas a qualsiasi ruolo nel governo della Palestina. È inaccettabile che chi ha scatenato il conflitto possa ottenere vantaggi dalla situazione attuale.

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