Omicidio di Cinzia Pinna: la confessione di Ragnedda e i punti oscuri della vicenda

Rosita Ponti

Settembre 25, 2025

Resta da chiarire quale sia stato il movente dietro il tragico femminicidio avvenuto in Sardegna. La confessione di Emanuele Ragnedda, imprenditore vitivinicolo di 41 anni originario di Arzachena, ha sollevato ulteriori interrogativi. Ragnedda ha ammesso di aver ucciso Cinzia Pinna, una donna di 33 anni di Castelsardo, scomparsa la sera dell’11 settembre 2025 a Palau. La notte della sua scomparsa, la donna era stata vista in compagnia di Ragnedda in un locale. Dopo un tentativo di fuga in gommone, l’imprenditore è stato bloccato dai carabinieri e dalla Guardia costiera.

La confessione di Emanuele Ragnedda

Dopo un lungo interrogatorio presso la caserma di Palau, Ragnedda ha confessato di aver assassinato Cinzia Pinna con un’arma da fuoco. L’incontro si è svolto davanti al procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, e alla sostituta Noemi Mancini, responsabile dell’inchiesta. L’imprenditore, assistito dall’avvocato Luca Montella, ha rivelato di aver nascosto il cadavere nella tenuta di sua proprietà, situata tra Arzachena e Palau, dove ha sede l’azienda Conca Entosa, nota per la produzione del vino bianco più costoso d’Italia.

La confessione ha portato a una serie di indagini approfondite, culminate nel ritrovamento del corpo di Cinzia. Ragnedda è stato quindi arrestato e accusato di omicidio volontario aggravato per l’uso di arma da fuoco e occultamento di cadavere. Il suo avvocato ha dichiarato che il suo assistito è profondamente pentito e ha collaborato attivamente con le autorità.

La scomparsa di Cinzia Pinna

Cinzia Pinna è scomparsa nella notte tra l’11 e il 12 settembre. La sua famiglia ha lanciato l’allerta e ha presentato una denuncia di scomparsa dopo che non avevano più notizie di lei. La sorella ha utilizzato i social media per chiedere aiuto, mentre le ricerche sono state avviate immediatamente. Le forze dell’ordine, insieme ai volontari della protezione civile e ai vigili del fuoco, hanno utilizzato unità cinofile e droni per setacciare l’area di Palau e la zona di Capo Ferro a Porto Cervo.

Nonostante gli sforzi, le ricerche iniziali non hanno portato a risultati. Solo due giorni fa, le indagini hanno preso una piega drammatica, rivelando che la giovane non era fuggita volontariamente, ma era stata vittima di un omicidio. Ragnedda è stato iscritto nel registro degli indagati, insieme a un giovane milanese di 26 anni, inizialmente coinvolto ma successivamente scagionato.

Le indagini e il ritrovamento del corpo

Il Ris di Cagliari ha condotto accertamenti nella tenuta di Ragnedda, ma l’imprenditore non era presente al momento dell’ispezione. Era partito da Cannigione a bordo di un gommone diretto a Baja Sardinia, ma durante il tragitto ha avuto un incidente sugli scogli. Dopo il soccorso da parte della Guardia costiera, è stato portato in caserma per l’interrogatorio.

Ragnedda proviene da una famiglia di imprenditori vinicoli rinomati e ha fondato l’azienda Conca Entosa, diventata famosa per il Vermentino Disco Volante Igt 2021, venduto a prezzi che raggiungono i 1.800 euro a bottiglia. Durante l’interrogatorio, ha confessato di aver ucciso Cinzia Pinna e ha indicato il luogo dove aveva occultato il cadavere all’interno della sua tenuta. Le indagini hanno rivelato tracce di sangue nella sua abitazione, confermando ulteriormente la gravità della situazione.

Il caso di Cinzia Pinna continua a sollevare domande, in particolare riguardo al movente del femminicidio, che resta ancora da chiarire.

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