Peshehkian: “L’Iran non ha mai avuto l’intenzione di sviluppare armi nucleari”

Veronica Robinson

Settembre 25, 2025

AgenPress. Durante il dibattito generale dell’80a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York, il 26 settembre 2025, il rappresentante iraniano, Pezeshkian, ha espresso una ferma opposizione all’uso delle armi nucleari. Nel suo intervento, ha ribadito che l’Iran non si arrenderà mai agli aggressori, riferendosi in particolare all’operazione militare condotta da Israele e Stati Uniti nel giugno precedente.

Attacchi aerei e aggressione

Le forze di Gerusalemme hanno effettuato attacchi aerei protratti per dodici giorni, focalizzandosi su impianti nucleari iraniani, sostenendo che Teheran stesse intensificando le sue attività legate alle armi nucleari. Anche l’Aeronautica Militare statunitense ha partecipato a queste operazioni, che Pezeshkian ha descritto come un “tradimento della diplomazia”. Ha sottolineato come Israele abbia avviato l’aggressione mentre l’Iran era impegnato in negoziati per un nuovo accordo nucleare con gli Stati Uniti, evidenziando come tali attacchi abbiano compromesso gli sforzi per la stabilità e la pace nella regione.

Accuse di genocidio

Nel suo discorso, Pezeshkian ha accusato Israele di genocidio nella Striscia di Gaza, citando un numero di “almeno 35.000 civili innocenti” uccisi. Le autorità del Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, hanno riportato che, mercoledì, il conteggio totale delle vittime ha superato le 65.400 persone, senza distinguere tra civili e militanti. L’esercito israeliano ha stimato che, entro agosto, circa 22.000 combattenti di Hamas e di altri gruppi terroristici siano stati eliminati.

Critiche al regime sionista

In aggiunta, Pezeshkian ha criticato il “regime sionista”, accusando le autorità israeliane di perseguire un piano per la realizzazione del “Grande Israele”. Ha definito il primo ministro Benjamin Netanyahu un “criminale”, evidenziando la necessità di una condanna internazionale per tali atti e per il loro impatto devastante sulla popolazione civile.

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