Delitto di Garlasco: perquisizioni nelle abitazioni di ex inquirenti e genitori di Sempio

Rosita Ponti

Settembre 26, 2025

All’alba del 10 gennaio 2025, si sono svolte operazioni di perquisizione da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza nelle abitazioni di familiari di Andrea Sempio e di ex investigatori coinvolti nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi. Le forze dell’ordine hanno eseguito controlli in diverse località, tra cui Pavia, Genova e Campione d’Italia, dove si trova il Casinò presieduto dall’ex procuratore Mario Venditti. Le indagini sono state riaperte a seguito di sospetti di corruzione in atti giudiziari, con particolare attenzione ai presunti flussi di denaro che avrebbero potuto influenzare l’archiviazione del caso di Sempio nel 2017.

Le anomalie nelle indagini del 2017

La Procura di Brescia ha rivelato che le indagini condotte nel 2017 su Andrea Sempio presentavano diverse anomalie. Secondo i documenti, ci sarebbero state omissioni significative da parte della polizia giudiziaria, in particolare riguardo alla trasmissione di intercettazioni ambientali cruciali. Inoltre, sono stati riscontrati contatti sospetti tra il personale della sezione di polizia giudiziaria e i familiari di Sempio. L’interrogatorio di Sempio è stato descritto come anormalmente breve, suggerendo che la famiglia potesse avere accesso anticipato alle domande che sarebbero state poste dai pubblici ministeri.

Le operazioni di perquisizione

Le perquisizioni hanno coinvolto diverse abitazioni, tra cui quella di Mario Venditti a Pavia, e altre a Genova e Campione d’Italia. A Garlasco, sono state controllate le abitazioni di Giuseppe Sempio e di Daniela Ferrari, nonché quella di Andrea Sempio, che si era trasferito da Voghera a seguito dell’apertura di un nuovo filone d’inchiesta. Ulteriori perquisizioni sono state effettuate presso le case di tre zii di Andrea e di due carabinieri in congedo che avevano operato nella sezione di polizia giudiziaria durante il mandato di Venditti.

Documenti compromettenti e sospetti di pagamento

Un elemento chiave emerso dalle indagini è un appunto trovato su un blocco notes, che secondo Repubblica potrebbe suggerire un pagamento illecito. L’appunto reciterebbe “Venditti / gip archivia X 20-30 euro”, con una data attribuita erroneamente a febbraio 2016. La scrittura è ritenuta appartenere a Giuseppe Sempio. Gli inquirenti sospettano che l’inchiesta del 2017 sia stata influenzata da un accordo corrotto.

Flussi di denaro sospetti

Gli accertamenti finanziari condotti dal Gico della Finanza di Pavia e dal gruppo di Brescia hanno rivelato un movimento di oltre 30.000 euro verso il conto di Giuseppe Sempio nei primi giorni del 2017, provenienti da familiari stretti. Non sono stati registrati pagamenti ai legali difensori, il che ha sollevato ulteriori interrogativi. Attualmente, restano da chiarire le origini di 33.000 euro il cui percorso è sconosciuto, cifra che secondo la Procura di Brescia sarebbe compatibile con l’appunto controverso rinvenuto presso la residenza di Sempio.

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