Nella giornata di ieri, 24 gennaio 2025, si è acceso un acceso dibattito all’interno della scuola primaria “Cesare Battisti” di Mestre, a causa dell’elevato numero di studenti stranieri iscritti. Su un totale di 61 alunni, solo un quinto risulta avere la cittadinanza italiana, con circa dieci studenti che possono vantare genitori nativi da generazioni. Questa scuola, parte del comprensivo “Caio Giulio Cesare”, è nota in città per la sua alta concentrazione di alunni con background migratorio, ma i recenti dati hanno sollevato preoccupazioni e divisioni tra genitori e membri del consiglio scolastico.
Le preoccupazioni dei genitori
Alcuni genitori hanno espresso forti preoccupazioni, arrivando a definire la situazione come una “scuola-ghetto”. Queste affermazioni evidenziano la frustrazione nei confronti della gestione della diversità linguistica e culturale all’interno dell’istituto. Nonostante l’impegno straordinario del personale scolastico per facilitare l’integrazione degli studenti stranieri, i genitori sottolineano che molti di questi alunni non parlano italiano, rendendo difficile la comunicazione e la partecipazione attiva in classe. La mancanza di competenze linguistiche è vista come un ostacolo significativo per una vera integrazione.
Le opinioni del consiglio d’istituto
Il consiglio di istituto, rappresentato dal presidente Carlo Pagan, ha sollevato preoccupazioni analoghe, evidenziando che la concentrazione di alunni non italofoni richiede un’attenta riflessione a livello cittadino. Secondo Pagan, questa situazione potrebbe ostacolare l’integrazione dei bambini nel contesto sociale italiano, compromettendo l’eccellenza formativa per cui la scuola è conosciuta. La capacità di accoglienza dei nuovi arrivati, in particolare per coloro che non parlano italiano, è stata identificata come un aspetto critico che necessita di interventi mirati.
Il coinvolgimento del Comune di Venezia
In risposta a queste preoccupazioni, il consiglio di istituto ha contattato il Comune di Venezia per discutere la situazione con l’assessore competente e con il sindaco Luigi Brugnaro. L’assessore alla coesione sociale, Simone Venturini, ha riconosciuto l’importanza di affrontare il tema della formazione delle classi, sottolineando la necessità di coinvolgere il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici. Venturini ha affermato che, nonostante gli sforzi notevoli degli insegnanti, la realtà attuale delle classi rende difficile parlare di integrazione efficace. La questione è diventata quindi un tema di discussione cruciale per il futuro della scuola e per la comunità di Mestre.