NAPOLI, 26 settembre 2025 – Il Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Caserta ha avviato un’indagine che ha portato alla sospensione di un pediatra convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale. L’accusa è grave: il medico avrebbe falsificato le firme dei genitori per attestare erroneamente di aver somministrato vaccini ai suoi pazienti minorenni, con l’intento di gonfiare i rimborsi da parte dell’ASL.
Dettagli dell’inchiesta
L’inchiesta, condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, ha preso avvio da una verifica che ha rivelato presunti reati di truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Secondo quanto emerso, il pediatra non solo non avrebbe realmente somministrato i vaccini a tutti i minori registrati, ma avrebbe anche utilizzato firme di genitori che hanno successivamente dichiarato di non aver mai autorizzato tali atti.
Meccanismo di truffa
Il meccanismo di truffa, come riportato dagli inquirenti, si basa sul sistema di rimborso per le vaccinazioni effettuate. Per ogni vaccino somministrato durante le campagne vaccinali del 2022 e 2023, il pediatra avrebbe intascato un compenso di 15 euro. Questo sistema ha permesso al professionista di ottenere guadagni illeciti, sfruttando la fiducia dei genitori e la salute dei bambini.
Proseguimento dell’indagine
L’indagine continua a raccogliere elementi di prova, mentre il pediatra, al momento sospeso per un anno dall’esercizio della professione, si trova al centro di un caso che solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’affidabilità del sistema sanitario. Le autorità competenti stanno valutando ulteriori misure per garantire che simili episodi non si ripetano, tutelando così la salute pubblica e la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.