Donald Trump ha rivelato l’intenzione di introdurre nuovi dazi che potrebbero arrivare fino al 100% su una serie di prodotti, tra cui i farmaci, i camion e i mobili importati. Questa decisione, comunicata attraverso un post su Truth Social, entrerà in vigore a partire dal primo ottobre 2025. Il presidente degli Stati Uniti ha specificato che il dazio del 100% si applicherà a tutti i farmaci di marca o brevettati, a meno che le aziende non decidano di costruire i propri stabilimenti negli Stati Uniti.
Nuove tariffe sui camion
Il presidente ha anche annunciato un dazio del 25% su tutti i camion pesanti prodotti al di fuori del territorio americano. Trump ha giustificato queste nuove tariffe con motivazioni legate alla sicurezza nazionale, affermando che l’amministrazione ha già avviato un’indagine per valutare se le importazioni di camion dall’estero possano rappresentare una minaccia per la sicurezza del paese. Questa indagine era stata avviata nella primavera del 2025 e ora si traduce in misure concrete.
Dazi sui mobili e impatto sul mercato
A partire dalla stessa data, Trump intende applicare un dazio del 50% su mobili da cucina, lavandini da bagno e prodotti correlati, mentre un dazio del 30% sarà imposto sui mobili imbottiti. Queste misure sono state annunciate in un contesto in cui le importazioni di mobili, in gran parte provenienti dall’Asia, rappresentano una quota significativa del mercato statunitense. Secondo la Commissione Usa per il Commercio Internazionale, nel 2022, il 60% dei mobili venduti negli Stati Uniti era importato, con l’86% di quelli in legno e il 42% di quelli imbottiti provenienti dall’estero.
Strategia tariffaria e inflazione
Questa nuova strategia tariffaria ha riacceso preoccupazioni riguardo l’inflazione negli Stati Uniti. L’obiettivo di Trump è quello di stimolare l’industria manifatturiera americana attraverso politiche protezionistiche, segnando un cambiamento rispetto alla tradizionale apertura economica del paese. La sua amministrazione aveva già implementato una tariffa base del 10% su tutte le importazioni, con aliquote più elevate per paesi specifici le cui esportazioni verso gli Stati Uniti superano le importazioni. Le tariffe supplementari sono state imposte in particolare ai principali partner commerciali, come Canada, Messico, Unione Europea e Cina, con i quali i negoziati sono ancora in corso.