L’ex direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo alla direzione della spesa sanitaria in Europa. In un articolo pubblicato il 26 settembre 2025 su ‘Il Messaggero’, Vaia ha messo in guardia che un taglio ai finanziamenti per la salute, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione, rappresenterebbe un tradimento della missione dell’Unione Europea.
Il contesto attuale della sanità in europa
Francesco Vaia ha evidenziato che l’Europa sta attraversando un periodo di trasformazioni significative sotto diversi aspetti, inclusi quelli tecnologici, demografici ed epidemiologici. Le statistiche attuali indicano un cambiamento nella composizione della popolazione, con un aumento della percentuale di anziani. In Italia, oltre il 23% della popolazione ha superato i 65 anni, il che esercita una crescente pressione sulle strutture sanitarie. Vaia ha sottolineato l’urgenza di costruire una società capace di garantire la salute a tutti i cittadini, affermando che un sistema sanitario forte e accessibile deve essere considerato una priorità strategica per il futuro.
L’ex direttore ha affermato che senza una salute robusta non è possibile garantire crescita, coesione sociale e sicurezza. Investire nel welfare sanitario non è solo una questione di previdenza o lavoro, ma rappresenta un elemento cruciale per il benessere della società. Vaia ha dichiarato che “garantire agli anziani non solo anni di vita, ma vita pienamente vissuta significa investire sul futuro”, evidenziando l’importanza di un approccio integrato alla salute.
Le sfide della prevenzione e dell’invecchiamento attivo
Vaia ha delineato tre sfide fondamentali che caratterizzano il suo impegno: invecchiamento attivo, prevenzione e medicina predittiva. Secondo Vaia, l’invecchiamento non deve essere considerato come un periodo di declino, ma come una fase della vita da vivere attivamente. Ha citato studi internazionali che dimostrano come ogni euro investito in prevenzione possa generare un ritorno economico e sociale fino a 14 euro. In Italia, se l’1% della popolazione iniziasse a praticare 150 minuti di attività fisica moderata a settimana, il risparmio per il sistema sanitario sarebbe di circa 223 milioni di euro all’anno.
Vaia ha anche fatto notare che molte malattie croniche e tumori possono essere prevenuti attraverso stili di vita sani, una corretta alimentazione e la riduzione dell’inquinamento. Ha sottolineato l’importanza di politiche locali, come i programmi di screening oncologici e le campagne di educazione sanitaria nelle scuole, che possono produrre risultati tangibili e diventare esempi di buone pratiche a livello nazionale ed europeo.
Investire nel welfare sanitario per una società più giusta
Francesco Vaia ha concluso il suo intervento ribadendo che proteggere le fragilità e promuovere la coesione sociale sono passaggi fondamentali per costruire una società più giusta e resiliente. Investire nel welfare sanitario non deve essere considerato un costo, ma piuttosto il fondamento di una società che aspira a vivere pienamente. Rafforzare la prevenzione, l’invecchiamento attivo e la medicina predittiva significa scegliere la vita, l’inclusione e la solidarietà, contrastando la frammentazione e lo spreco. La sua visione si allinea con l’idea che un sistema sanitario solido non solo migliora la qualità della vita, ma contribuisce anche a una società più coesa e prospera.