Uno scenario elettorale vivace si sta sviluppando nelle Marche, dove due candidati, il governatore in carica Francesco Acquaroli e il suo sfidante Matteo Ricci, si preparano a chiudere una campagna elettorale che ha catturato l’attenzione di Roma. La competizione, che si svolge il 27 settembre 2025, non è solo un confronto locale, ma rappresenta un test significativo per il panorama politico nazionale, coinvolgendo sette regioni in questa tornata elettorale.
La tensione pre-voto e la guerra dei sondaggi
La competizione si è intensificata, con i candidati che si sono confrontati su temi fondamentali come la Sanità e le Infrastrutture. Le schermaglie non sono mancate, in particolare riguardo alla Sicurezza e alla consueta tensione legata ai sondaggi, che non possono essere divulgati nei giorni immediatamente precedenti al voto.
Un sondaggio circolato ha indicato i due contendenti in una situazione di parità , ma è stato prontamente smentito come fake news. Questo ha spinto Fratelli d’Italia a presentare un esposto all’AGCOM e alla Procura di Ancona. I commenti sui social da parte del partito di Giorgia Meloni hanno evidenziato un clima di panico, mentre dalla parte avversa è giunta la risposta che i veri spaventati sarebbero stati gli avversari.
Le strategie di chiusura: treno e metafora calcistica
Ricci, per galvanizzare i suoi sostenitori, ha dichiarato che “c’è grande mobilitazione” e che sarà un testa a testa fino alla fine. Il candidato del Centrosinistra, sostenuto da quasi tutte le forze di sinistra, ha concluso la sua campagna su un treno regionale, toccando cinque città , da San Benedetto del Tronto a Pesaro. Utilizzando una metafora calcistica, ha indossato la sua vecchia maglia numero 7, esprimendo che ha dato il massimo e ora spetta agli elettori “mettere la palla in porta”.
Il suo entourage è convinto che l’esito non sia affatto scontato, come sostiene il Centrodestra, puntando su un elettorato più motivato. Questa motivazione è alimentata anche dalle recenti manifestazioni a favore della Palestina, che Ricci ha saputo cavalcare, cambiando il nome del suo ultimo evento elettorale da “Treno per la Vittoria” a “Treno per Gaza”.
La mobilitazione del Centrodestra e il focus sulle Marche
Il Centrodestra ha concentrato le sue energie sull’importanza del voto per le Marche, sostenendo che gli avversari non avrebbero argomenti validi. A supporto di Acquaroli, non è intervenuto solo Matteo Salvini, ma anche membri di spicco del Governo. Recentemente, Orazio Schillaci ha annunciato un piano per l’assunzione di medici e infermieri, affiancato dal titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha elogiato la gestione della sanità regionale.
Francesco Lollobrigida e altri esponenti della coalizione hanno partecipato attivamente alla campagna. Acquaroli ha dichiarato che nelle Marche “abbiamo invertito la rotta e ridato speranza”. Giorgia Meloni, che ha visitato la regione due volte in un mese, ha sottolineato l’importanza del voto, non solo per le Marche, ma anche per la piccola Valle d’Aosta, evidenziando un Centrodestra unito pronto a garantire stabilità e sviluppo.
I candidati in corsa per le elezioni regionali marchigiane
I candidati in corsa per le elezioni regionali marchigiane includono:
- Francesco Acquaroli (Presidente uscente) – Centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Unione di Centro, liste civiche)
- Matteo Ricci – Centrosinistra e Movimento 5 Stelle (Partito Democratico, M5S, Alleanza Verdi-Sinistra, liste civiche)
- Claudio Bolletta – Democrazia Sovrana Popolare
- Lidia Mangani – Partito Comunista Italiano
- Beatrice Marinelli – Evoluzione della Rivoluzione
- Francesco Gerardi – Forza del Popolo
La competizione si preannuncia accesa e le aspettative sono alte da entrambe le parti, con gli elettori pronti a esprimere le loro preferenze in un contesto di forte mobilitazione politica.