Il Comitato Paralimpico Internazionale ha ufficialmente revocato la sospensione parziale di Russia e Bielorussia, una misura in vigore dal 2022 a seguito dell’invasione dell’Ucraina. La comunicazione è stata diffusa in una nota dall’Ipc e la decisione è stata presa durante l’assemblea generale tenutasi a Seul. Questa nuova disposizione consente agli atleti russi e bielorussi di partecipare alle prossime Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 sotto le rispettive bandiere nazionali, non più come neutrali.
La sospensione iniziale era stata adottata nel 2022, in risposta all’aggressione nei confronti dell’Ucraina. Nel 2023, il Comitato aveva optato per una sospensione parziale, che permetteva agli atleti paralimpici di competere come neutrali. Ora, la revoca totale della sospensione apre la possibilità di una partecipazione piena, a condizione che anche le Federazioni internazionali degli sport coinvolti revocano le sanzioni attualmente in vigore.
Il contesto della decisione
La decisione del Comitato Paralimpico Internazionale è arrivata in un momento delicato, in cui le tensioni geopolitiche continuano a influenzare il mondo dello sport. La revoca della sospensione parziale, che consente agli atleti di competere sotto le loro bandiere nazionali, segna un cambiamento significativo rispetto alla posizione assunta negli scorsi anni. La situazione è ulteriormente complicata dalla necessità di coordinamento con le Federazioni internazionali, che dovranno decidere se seguire l’esempio dell’Ipc e rimuovere le proprie sanzioni.
La questione è particolarmente rilevante in vista delle Paralimpiadi invernali programmate per il 2026, dove gli atleti russi e bielorussi potrebbero tornare a competere ufficialmente. Questa decisione potrebbe avere ripercussioni su come vengono percepite le competizioni sportive e sul modo in cui il mondo dello sport affronta le questioni politiche e sociali. La reazione degli altri paesi e delle federazioni sportive sarà cruciale nel determinare l’esito finale di questa situazione.
Le reazioni politiche
Il ministro degli Esteri ucraino, Matvii Bidnyi, ha espresso la sua contrarietà alla decisione dell’Ipc, sottolineando l’importanza di mantenere lo sport libero dalla propaganda russa. In un post sui social media, ha dichiarato che l’Ucraina continuerà a combattere affinché gli eventi sportivi non siano contaminati dalla presenza di atleti provenienti da paesi coinvolti in aggressioni militari. Bidnyi ha sollecitato i partner europei a non consentire che la bandiera di uno stato che sta attualmente violando i diritti umani possa sventolare in un contesto che si definisce democratico e libero.
Le parole di Bidnyi evidenziano un forte sentimento di resistenza e determinazione da parte dell’Ucraina, a fronte di una decisione che potrebbe essere vista come una normalizzazione delle relazioni con i paesi coinvolti nel conflitto. La posizione del comitato organizzatore di Milano Cortina, e delle autorità sportive, sarà determinante per stabilire le linee guida per la partecipazione degli atleti e per garantire che i valori sportivi non siano compromessi dalla geopolitica.
La situazione rimane in evoluzione e sarà interessante osservare come si svilupperanno le dinamiche tra sport, politica e le aspettative del pubblico in vista delle Paralimpiadi di Milano Cortina 2026.