Il 27 settembre 2025, il dibattito internazionale si concentra su Gaza, con sviluppi significativi che coinvolgono diversi leader e eventi in corso. Tra le notizie più rilevanti, emergono la proposta di Tony Blair come possibile amministratore provvisorio per la regione, la revoca del visto al presidente colombiano Gustavo Petro da parte degli Stati Uniti e l’invito della premier italiana Giorgia Meloni all’equipaggio della Global Sumud Flotilla a non forzare il blocco navale.
Proteste a Taranto per la petroliera diretta in Israele
La petroliera maltese Seasalvia, appartenente alla società greca Thenamaris, ha fatto il suo ingresso nel porto di Taranto il 26 settembre 2025 per caricare 30 mila tonnellate di greggio. La nave, inizialmente destinata al porto israeliano di Ashkelon, ha dovuto posticipare l’operazione di carico a causa di proteste organizzate da sindacati come Usb e Cobas, e da altri movimenti. Le autorità portuali hanno confermato che le operazioni di carico dureranno tra 36 e 48 ore.
La sera precedente, un centinaio di manifestanti si è radunato davanti al varco est del porto, esprimendo il proprio dissenso fino alle prime ore del mattino. Nella mattinata del 27 settembre, la protesta è ripresa, sebbene con una partecipazione ridotta. Contestualmente, è prevista una manifestazione regionale a Grottaglie, che si concentrerà sul supporto alla causa palestinese con un corteo diretto verso lo stabilimento Leonardo.
Israele in possesso di informazioni sugli ostaggi
Secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, il governo israeliano ha dichiarato di avere informazioni sui luoghi in cui si troverebbero gli ostaggi. Una fonte anonima ha rivelato ai media americani che Israele ha una “discreta idea di dove si trovino gli ostaggi”. Questa affermazione è stata accolta con attenzione, data la crescente preoccupazione per la sicurezza degli ostaggi durante il conflitto in corso.
Donald Trump annuncia negoziati costruttivi per Gaza
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha comunicato, tramite il suo social network Truth Social, che sono in atto “negoziati ispirati e costruttivi” con vari Paesi del Medio Oriente per risolvere il conflitto a Gaza. Trump ha sottolineato che le trattative sono in corso da quattro giorni e continueranno finché necessario. Ha affermato di percepire una maggiore buona volontà tra le nazioni coinvolte, compresa Hamas, per raggiungere un accordo definitivo.
Il sostegno dell’Iran per un cessate il fuoco a Gaza
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha espresso il suo supporto per qualsiasi accordo che possa portare a un cessate il fuoco a Gaza, in seguito alle dichiarazioni ottimistiche di Trump. Pezeshkian ha dichiarato che l’Iran sosterrà “qualsiasi accordo che possa fermare questa tragedia“. Nel frattempo, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha ripreso le ispezioni nei siti nucleari iraniani dopo un lungo periodo di sospensione.
La Nuova Zelanda non riconoscerà lo Stato di Palestina per ora
Il ministro degli Esteri neozelandese Winston Peters ha confermato che la Nuova Zelanda non riconoscerà lo Stato di Palestina in questo momento, citando la situazione attuale in Gaza e l’incertezza riguardo al futuro. Peters ha sottolineato che la posizione della Nuova Zelanda rimane legata all’evoluzione della situazione sul campo e al raggiungimento di un percorso credibile verso la pace.
Revoca del visto a Gustavo Petro per manifestazione a New York
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato la revoca del visto al presidente colombiano Gustavo Petro, in seguito alla sua partecipazione a una manifestazione a favore di Gaza a New York. Secondo quanto riportato, Petro ha incitato i militari americani a disobbedire agli ordini, un’azione definita “sconsiderata e provocatoria”.
Jennifer Lawrence accusa Israele di genocidio a Gaza
L’attrice Jennifer Lawrence ha accusato Israele di compiere un “genocidio” a Gaza, durante una conferenza stampa per il suo nuovo film. Lawrence ha espresso preoccupazione per la situazione attuale e ha criticato il dibattito politico negli Stati Uniti, sottolineando l’importanza di mantenere l’attenzione sui responsabili delle atrocità in corso.
Presidio permanente a Milano per Gaza
A Milano, un centinaio di persone si è radunato in Piazza della Scala per sostenere la Global Sumud Flotilla, organizzando un presidio permanente. Elena Lott, rappresentante dell’Usb, ha annunciato che sono pronti a proclamare uno sciopero in caso di attacco alla Flotilla, mentre altre organizzazioni hanno invitato i cittadini a unirsi al presidio.
Global Sumud Flotilla: partenza prevista tra 5 e 8 giorni
La Global Sumud Flotilla, composta da 51 navi e circa 500 attivisti, prevede di raggiungere Gaza entro cinque o otto giorni, nonostante i ritardi dovuti a problemi meccanici. Gli organizzatori hanno segnalato che le navi stanno affrontando difficoltà, ma intendono proseguire verso la loro destinazione.
Netanyahu sfida l’ONU durante il suo intervento
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto un discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, promettendo di completare l’operazione a Gaza “il più velocemente possibile”. Il suo intervento ha suscitato forti contestazioni, con diversi diplomatici che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. Netanyahu ha risposto alle accuse di genocidio, definendole “bugie antisemite”.
La situazione in Gaza continua a essere al centro di un acceso dibattito internazionale, con le tensioni che si intensificano e le manifestazioni di sostegno che si diffondono in tutto il mondo.