AgenPress. Durante l’evento “Mitigare o adattarsi: strategie per il climate change”, tenutosi il 19 maggio 2025 alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, il Presidente del Soft Power Club, Francesco Rutelli, ha lanciato un allarme riguardo al patrimonio mondiale. Rutelli ha dichiarato che “un monumento su sei è a rischio a causa del cambiamento climatico, rischiamo di perdere ciò che millenni di generazioni ci hanno lasciato”.
Importanza delle tecnologie
Il Presidente ha sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie e dei progetti innovativi nel proteggere il nostro patrimonio culturale. Ha affermato che “contro il cambiamento climatico è urgente investire nell’adattamento”. Secondo Rutelli, la consapevolezza del cambiamento climatico è diffusa, ma spesso gli interventi arrivano troppo tardi. “Investire per prepararci ai cambiamenti già in atto è fondamentale, crea lavoro ed è una priorità che tutti comprendono quando si trovano a pagare i danni di un’alluvione incontrollabile o di una siccità prolungata”, ha aggiunto.
Investimenti e infrastrutture
Rutelli ha continuato esprimendo la necessità di adeguate infrastrutture per affrontare le sfide climatiche. “Che ci siano cambiamenti nel clima è evidente a tutti – ha affermato – e che occorra investire nell’adattamento a questi cambiamenti è tanto ovvio quanto urgente”. Le parole del Presidente evidenziano la crescente urgenza di affrontare le problematiche legate al clima, suggerendo che un approccio reattivo non è più sufficiente.
Il contributo di Marco Lombardi
Durante l’evento, ha preso la parola anche Marco Lombardi, amministratore delegato di Proger. Lombardi ha messo in discussione l’idea che la sola mitigazione possa risolvere i problemi climatici. “Agire, pensando con presunzione di poter risolvere il problema pensando solo alla mitigazione, è stato un fallimento”, ha dichiarato. Ha enfatizzato che l’adattamento non deve essere considerato un piano B, ma piuttosto una necessità di sopravvivenza. “L’adattamento è quello che dobbiamo fare per dare il tempo a noi tutti di fare una vera politica di mitigazione, che deve essere globale, non come quella che stiamo facendo oggi”, ha proseguito.
Il ruolo degli ingegneri
Lombardi ha anche sottolineato l’importanza degli ingegneri nel processo di adattamento ai cambiamenti climatici. “C’è bisogno degli ingegneri oltre che degli scienziati, perché l’ingegneria rappresenta il ponte tra cosa sappiamo e cosa facciamo”, ha concluso. La sua affermazione mette in evidenza come la collaborazione tra diverse discipline sia fondamentale per affrontare in modo efficace le sfide poste dal cambiamento climatico.
L’evento di Venezia ha dunque rappresentato un’importante occasione per discutere strategie e soluzioni concrete, evidenziando la necessità di un approccio integrato per tutelare il patrimonio culturale e affrontare le sfide ambientali in corso.