Migliaia di persone hanno preso parte a una manifestazione a Buenos Aires il 15 marzo 2025, chiedendo giustizia per le tre giovani donne, due ventenni e una quindicenne, brutalmente torturate e uccise in diretta su una piattaforma social. Questo tragico evento, legato al narcotraffico, ha scosso profondamente l’Argentina. I familiari delle vittime hanno sfilato con uno striscione recante i nomi delle ragazze: “Lara, Brenda, Morena”, accompagnato da cartelli che ritraevano i loro volti.
Le autorità e il dibattito sulla violenza
Le autorità hanno confermato che le tre donne sarebbero state uccise come punizione per aver violato il codice delle bande criminali, un atto definito come una ‘punizione esemplare’ per intimidire chiunque potesse avere intenzioni simili. Questo caso ha sollevato un acceso dibattito sulla violenza legata al narcotraffico e sull’impunità di cui godono i responsabili di tali crimini.
Ricostruzione dei fatti
Ricostruendo i fatti, si apprende che le giovani donne sono state attirate con la scusa di partecipare a una festa. Una volta salite su un furgone, sono state portate in un luogo sconosciuto dove sono state sottoposte a torture e infine uccise. La diretta social, trasmessa in un gruppo chiuso a cui hanno partecipato circa 45 persone, ha reso il caso ancora più agghiacciante, suscitando indignazione e proteste in tutto il paese.
La mobilitazione per la giustizia
La manifestazione ha visto la partecipazione di attivisti, organizzazioni per i diritti umani e cittadini comuni, tutti uniti per chiedere giustizia e una maggiore protezione per le donne in Argentina. Le richieste non si limitano solo alla punizione dei colpevoli, ma si estendono a una riforma più ampia del sistema di giustizia, affinché tali atrocità non si ripetano in futuro. La mobilitazione popolare riflette un crescente malcontento verso la violenza di genere e il narcotraffico, fenomeni che continuano a colpire duramente la società argentina.