L’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, ha sollevato interrogativi sul caso di Andrea Sempio, un’indagine che ha attirato l’attenzione della Procura. Nel suo primo atto di archiviazione, datato 16 marzo 2017, Venditti affermava di non aver trovato alcun movente a carico di Sempio. Tre anni dopo, il magistrato ha presentato una seconda richiesta di archiviazione, dichiarando di aver preso la decisione in un tempo sorprendentemente breve, specificando che avrebbe potuto farlo anche in pochi secondi. Tuttavia, ora la situazione si complica, poiché la Procura ha avviato nuove indagini sul presunto reato di corruzione in atti giudiziari.
Indagini attuali su presunti pagamenti
Le indagini attuali si concentrano su presunti pagamenti ricevuti da Venditti, che ammontano a oltre 40 mila euro, provenienti dalla famiglia di Sempio. Questi fondi sarebbero stati versati per ostacolare le indagini riguardanti il delitto di Garlasco, un caso che ha scosso l’opinione pubblica. Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio, è legato a Chiara Poggi attraverso un’amicizia con il fratello della vittima. Le nuove accuse fanno emergere la possibilità che Sempio fosse a conoscenza delle domande che gli sarebbero state poste durante l’interrogatorio.
Il mistero delle intercettazioni non trascritte
In aggiunta, rimane un mistero il motivo per cui molte delle intercettazioni, che ora sollevano sospetti nei confronti di Sempio, non siano state trascritte otto anni fa. La mancanza di tali trascrizioni alimenta ulteriormente le ipotesi di irregolarità e di un possibile insabbiamento del caso. La Procura di Pavia continua a lavorare per fare chiarezza su una vicenda che si complica sempre di più, mentre la figura di Venditti si trova al centro di una tempesta giudiziaria che potrebbe avere ripercussioni significative sul sistema della giustizia.