Il piano di Trump è pronto, ma persistono incertezze sull’accettazione di Hamas

Rosita Ponti

Settembre 28, 2025

Il conflitto a Gaza continua a dominare le notizie internazionali, con nuove dichiarazioni che emergono dalla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente affermato che la conclusione della guerra nella Striscia di Gaza sarebbe imminente. Secondo il leader americano, il gruppo militante Hamas avrebbe accettato un piano di pace articolato in 21 punti, un’informazione confermata anche da alcune fonti palestinesi. Tuttavia, la narrazione è contrastata da media arabi che mettono in dubbio tali affermazioni.

Le dichiarazioni del presidente americano e le reazioni

Il 28 settembre 2025, il presidente Trump ha rilasciato dichiarazioni ottimistiche riguardo alla situazione a Gaza, sostenendo che ci sarebbero stati progressi significativi verso una risoluzione pacifica del conflitto. Il piano in 21 punti proposto dal presidente statunitense è stato presentato come un passo cruciale per raggiungere un accordo duraturo. Fonti palestinesi, citate da Trump, sembrerebbero confermare l’accettazione del piano da parte di Hamas. Tuttavia, le notizie che giungono dai media arabi suggeriscono un quadro diverso, evidenziando la complessità della situazione e la mancanza di un consenso reale tra le parti coinvolte.

Nel frattempo, la situazione sul campo rimane critica. Nelle ultime ore, la Striscia di Gaza ha visto un aumento delle operazioni militari israeliane, con decine di vittime segnalate a causa dei raid aerei. Questa escalation di violenza solleva interrogativi sulla reale possibilità di una pace duratura, nonostante le affermazioni ottimistiche provenienti dagli Stati Uniti. Le tensioni tra le forze israeliane e Hamas continuano a crescere, rendendo difficile qualsiasi prospettiva di stabilità.

Il contesto della crisi a Gaza

La Striscia di Gaza è stata teatro di conflitti prolungati e violenti, con un impatto devastante sulla popolazione civile. Gli scontri tra le forze israeliane e i gruppi militanti palestinesi, tra cui Hamas, hanno portato a una crisi umanitaria senza precedenti. La situazione è ulteriormente complicata da fattori politici e geopolitici, con vari attori regionali e internazionali che cercano di influenzare l’esito del conflitto.

Il piano in 21 punti di Trump, sebbene accolto con interesse da alcune fonti, potrebbe non essere sufficiente a risolvere le profonde divisioni esistenti. La mancanza di fiducia tra le parti, unita alla continua violenza, crea un ambiente in cui le prospettive di pace appaiono sempre più lontane. Gli eventi recenti hanno dimostrato che, mentre si fanno dichiarazioni pubbliche, la realtà sul terreno continua a essere segnata da sofferenza e conflitto.

La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, sperando in una risoluzione pacifica ma consapevole delle sfide enormi che devono essere affrontate per raggiungere un accordo duraturo.

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