Papa Leone XIV ha celebrato una messa significativa in piazza San Pietro il 5 ottobre 2025, in occasione del Giubileo dei Catechisti, richiamando l’attenzione sulla disparità tra ricchezza e povertà. Durante l’omelia, il Pontefice ha citato la parabola di Lazzaro e del ricco epulone, sottolineando l’attualità del messaggio evangelico. “Alle porte dell’opulenza sta oggi la miseria di interi popoli, piagati dalla guerra e dallo sfruttamento”, ha affermato, evidenziando come, attraverso i secoli, la situazione non sia cambiata. La sua riflessione si è concentrata sul fatto che le sofferenze di Lazzaro hanno un termine, proprio come i bagordi del ricco. “Dio fa giustizia verso entrambi”, ha aggiunto, richiamando l’attenzione sulla necessità di una conversione dei cuori.
Il Papa ha officiato la messa davanti a una folla di circa 50mila fedeli, insieme ai concelebranti monsignor Rino Fisichella e monsignor Franz-Peter Tebartz-van Elst. In questa occasione, ha istituito 39 nuovi catechisti, ai quali ha consegnato un crocifisso, simbolo della loro vocazione. I catechisti provengono da diverse nazioni, tra cui Italia, Spagna, Inghilterra, Portogallo, Brasile, Messico, India, Corea del Sud, Timor Est, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Stati Uniti, Mozambico, Perù e Repubblica Dominicana.
Il ruolo fondamentale dei catechisti
Durante l’omelia, Papa Leone XIV ha enfatizzato l’importanza dei catechisti, definendoli “persone di parola” che trasmettono la fede attraverso la propria vita. Ha sottolineato come i genitori siano i primi catechisti, coloro che ci insegnano a parlare e a comunicare la fede. “Come abbiamo appreso la nostra lingua madre, così l’annuncio della fede deve avvenire nei luoghi in cui viviamo, specialmente nelle nostre case”, ha affermato il Pontefice, sottolineando il valore della testimonianza familiare. La famiglia, secondo il Papa, è il luogo in cui si sperimenta la bellezza del Vangelo, attraverso gesti e parole che conducono a Cristo.
Inoltre, ha evidenziato come i catechisti accompagnino le persone nella loro crescita spirituale, dalla fanciullezza all’età adulta, condividendo un cammino costante di fede. “Da bambini e ragazzi, da giovani a adulti, fino agli anziani, i catechisti sono sempre presenti, come avete fatto voi oggi, nel pellegrinaggio giubilare”, ha aggiunto. La preghiera dei fedeli, recitata in lingua romena, ha espresso l’impegno di costruire la pace e la speranza, unendo le gioie e i dolori dell’umanità.
Annuncio del dottorato della Chiesa
Al termine della celebrazione, durante l’Angelus, Papa Leone XIV ha annunciato che il prossimo primo novembre, in occasione del Giubileo del mondo educativo, conferirà il titolo di dottore della Chiesa a Sir John-Andrew Newman. Questo riconoscimento è attribuito a colui che ha avuto un ruolo fondamentale nel rinnovamento della teologia e nella comprensione della dottrina cristiana. Newman, figura di spicco dell’Ottocento, è stato teologo, filosofo e poeta, nonché uno dei più autorevoli apologeti della confessione cattolica.
Solidarietà verso le vittime del tifone
In un momento di grande sensibilità, Papa Leone XIV ha espresso la sua vicinanza alle vittime del tifone che ha recentemente colpito diversi paesi asiatici, tra cui Filippine, Taiwan e Hong Kong. “Sono vicino alle popolazioni colpite, specialmente alle più povere”, ha dichiarato, pregando per le vittime, i dispersi e le famiglie sfollate. Ha anche rivolto un pensiero ai soccorritori e alle autorità civili impegnate nelle operazioni di aiuto. La sua preghiera ha messo in luce l’importanza della solidarietà in momenti di crisi.
Un incontro con i fedeli
Al termine della messa, Papa Leone XIV ha accolto i fedeli e i pellegrini a bordo della papamobile, concedendosi un momento di interazione con la folla. Tra i presenti, un gruppo di cittadini statunitensi ha esibito un cartello con la scritta “Chicago ti ama”, al quale il Papa ha risposto con un saluto e un pollice alzato, dimostrando la sua disponibilità e affetto verso i partecipanti. Questo gesto ha rappresentato un momento di connessione tra il Pontefice e i fedeli, riflettendo il calore e la comunità che caratterizzano l’evento del Giubileo.