L’Italia sta affrontando una sfida cruciale nel 2025, cercando di adeguarsi a un sistema energetico più resiliente e competitivo, in risposta ai recenti blackout verificatisi in Spagna. L’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, sottolinea che i costi dell’energia in Europa sono significativamente superiori rispetto ai concorrenti globali, con un divario che può arrivare fino a cinque volte rispetto ad altre nazioni. Questa situazione mette l’Italia in una posizione svantaggiata rispetto agli altri Paesi membri dell’Unione Europea.
La necessità di un sistema energetico sostenibile
Monti mette in evidenza l’urgenza di una transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Attualmente, l’80% del consumo globale di energia proviene ancora da fonti di combustibili fossili, un dato che ostacola gli sforzi per una riduzione delle emissioni di carbonio. Le energie rinnovabili sono fondamentali per il futuro, ma presentano una criticità: la loro natura intermittente. Infatti, queste fonti sono disponibili solo quando le condizioni atmosferiche lo consentono, rendendo necessario l’abbinamento con fonti di energia che possano garantire una fornitura costante.
Il ruolo del nucleare nella transizione energetica
Per affrontare questa sfida, Monti propone di combinare le energie rinnovabili con il nucleare, considerato un’energia di carico di base. Questa fonte è in grado di fornire energia in modo continuo, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, garantendo stabilità alle aziende ad alta intensità energetica. Secondo Monti, l’implementazione di impianti nucleari potrebbe rappresentare una soluzione efficace per garantire una fornitura energetica affidabile, contribuendo al contempo alla transizione verso un sistema più decarbonizzato.
Le sfide della realizzazione nucleare in Italia
Tuttavia, il percorso verso l’adozione del nucleare in Italia presenta delle complessità. I tempi necessari per passare dalla fase di progettazione alla costruzione dei reattori sono stimati attorno ai dieci anni. Monti sottolinea che è essenziale creare un’infrastruttura di base adeguata, che comprenda un’Autorità di sicurezza, un quadro legislativo chiaro e una comunicazione efficace al pubblico. È fondamentale che queste informazioni vengano diffuse non solo a livello nazionale, ma anche a livello territoriale, per garantire una comprensione diffusa del tema e favorire un dibattito informato tra i cittadini.