Asma grave eosinofilico: ricerca dimostra l’efficacia del benralizumab

Rosita Ponti

Settembre 29, 2025

Il Congresso della European Respiratory Society (Ers) 2025, svoltosi il 29 settembre a Milano, ha offerto un’importante piattaforma per discutere i risultati di un’analisi significativa riguardante l’uso di benralizumab. Questo anticorpo monoclonale è specificamente indicato per il trattamento di adulti affetti da asma grave eosinofilico e ha recentemente ricevuto l’approvazione dall’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) anche per la Granulomatosi eosinofila con poliangite (Egpa). I dati presentati evidenziano l’elevata efficacia del farmaco nel raggiungere la remissione clinica, con risultati incoraggianti già dopo tre mesi di terapia.

Risultati dello studio Ananke

L’analisi presentata al congresso proviene dallo studio Ananke, un progetto multicentrico e osservazionale condotto in 21 centri clinici in Italia. Questo studio ha coinvolto oltre 200 pazienti che hanno iniziato il trattamento con benralizumab seguendo le pratiche cliniche standard o nell’ambito di un programma di campionamento. I risultati sono impressionanti, con l’87,2% dei partecipanti che ha raggiunto la remissione clinica a tre mesi, una percentuale che sale al 95% a dodici mesi e al 96,1% a ventiquattro mesi. Questi dati non solo confermano l’efficacia del farmaco nel migliorare la remissione clinica, ma dimostrano anche un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti, riducendo l’incidenza di riacutizzazioni e la necessità di corticosteroidi orali.

Approccio terapeutico “treat to target”

Il professor Giorgio Walter Canonica, senior consultant presso il Centro di medicina personalizzata Asma e Allergie della Humanitas University di Milano, ha illustrato l’approccio moderno per la gestione dell’asma grave eosinofilico. Questo approccio si concentra sulla remissione clinica piuttosto che sul semplice controllo dei sintomi, richiedendo una valutazione simultanea di vari parametri, tra cui l’assenza di esacerbazioni e una funzione polmonare stabile. Canonica ha sottolineato l’importanza di stabilire criteri chiari per la remissione, che includono l’assenza di necessità di cortisone sistemico e il mantenimento di un buon controllo della malattia.

Impatto sulla vita dei pazienti

Raffaela Fede, direttore medico di AstraZeneca Italia, ha messo in evidenza come l’asma grave eosinofilico possa influire negativamente sulla vita quotidiana dei pazienti, a causa dei sintomi debilitanti e dell’uso prolungato di corticosteroidi orali, che possono comportare rischi di eventi avversi. I risultati dello studio Ananke rappresentano un significativo passo avanti nella gestione clinica di questa malattia, suggerendo che benralizumab non solo offre una remissione rapida, ma contribuisce anche a migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Sviluppi futuri per benralizumab

Attualmente, benralizumab è al centro di un ampio programma di sviluppo clinico finalizzato a estendere il suo utilizzo a diverse patologie correlate all’infiammazione eosinofilica, rispondendo a necessità cliniche ancora insoddisfatte. La recente approvazione da parte dell’Ema per l’uso in Egpa rappresenta un ulteriore passo verso l’ampliamento delle opzioni terapeutiche per i pazienti con malattie respiratorie complesse. L’impegno della comunità scientifica italiana in questo campo dimostra la capacità del Paese di contribuire in modo significativo alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative.

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