Cresce l’ansia per la situazione nel Mediterraneo, mentre le manovre diplomatiche si intensificano a Roma per prevenire una possibile crisi. Un attacco militare da parte di Israele contro la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla è temuto, con le imbarcazioni dirette a Gaza che continuano la loro navigazione in acque internazionali. L’arrivo è previsto per giovedì, di fronte alle coste di Gaza, un’area palestinese soggetta a un blocco navale israeliano da oltre vent’anni. Nonostante gli sforzi del governo italiano per deviare o fermare la missione, la flotta prosegue.
Il governo guidato da Giorgia Meloni è in allerta e sta cercando un accordo last minute. La premier ha avuto un colloquio con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mentre l’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog.
Avvertimenti dal ministro della difesa
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato i rischi di un epilogo violento, convocando i rappresentanti del Global Movement to Gaza, guidati dalla portavoce italiana Maria Elena Delia. Crosetto ha avvertito gli attivisti che le loro azioni potrebbero portare a conseguenze drammatiche e ha ribadito che tentare di forzare il blocco navale espone a pericoli elevati e incontrollabili, considerando la disparità tra le imbarcazioni civili e la potenza militare israeliana.
Nonostante l’appello alla responsabilità e la proposta di utilizzare canali umanitari già esistenti, la portavoce ha mantenuto una posizione ferma: “La missione prosegue verso Gaza. Navigheremo in acque internazionali rispettando la legalità . Questa è la nostra responsabilità .”
Attività diplomatica e supporto politico
In un contesto di intensa attività diplomatica, la delegazione degli attivisti ha moltiplicato gli incontri a Roma, approfittando anche della mediazione del Vaticano. Un incontro significativo è avvenuto tra gli attivisti e la leader del Partito Democratico, Elly Schlein. La portavoce Delia ha comunicato che il movimento è in fase di ascolto, ma il focus rimane sulla sicurezza della missione. Schlein ha esortato il governo italiano a proteggere l’incolumità della missione umanitaria e ha accusato Netanyahu di violare il diritto internazionale, chiedendo l’apertura di un canale umanitario permanente per fornire aiuti alla popolazione palestinese.
Questo incontro evidenzia un’unità di intenti tra attivisti e forze politiche, che richiedono l’apertura di corridoi umanitari, pur con approcci diversi. Le istituzioni continuano a sostenere la proposta del Patriarcato latino di Gerusalemme, che prevede l’approdo della flotta a Cipro, con il patriarca Pierbattista Pizzaballa come garante per il trasporto degli aiuti a Gaza.
La posizione di israele e la direzione della flotilla
Il governo israeliano, tuttavia, mantiene un fermo rifiuto all’ingresso della flotta. Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha accusato gli attivisti di provocazione, affermando che la flottiglia ha rifiutato proposte per scaricare gli aiuti in modo pacifico. La Sumud Flotilla, nel frattempo, ha superato Creta e si dirige verso sud-est, monitorata da una fregata della Marina militare italiana e droni. Un’opzione remota è rappresentata da un possibile approdo sulle coste egiziane, che consentirebbe lo scarico degli aiuti e il trasporto via camion attraverso il valico di Rafah, ma anche questa soluzione non è accettata da Israele.
La situazione rimane tesa, mentre le parti coinvolte continuano a cercare una soluzione che possa evitare il conflitto e garantire la sicurezza degli aiuti umanitari.