Gli occhi del mondo sono attualmente rivolti verso la Global Sumud Flotilla, che sta continuando il suo percorso verso Gaza dopo una sosta a Creta. Questa spedizione è sotto attento monitoraggio da parte di droni e navi della marina militare, le quali, sebbene offrano assistenza umanitaria e supporto alla navigazione, non interverranno in caso di attacchi.
Preoccupazioni del ministro della difesa
Il 15 febbraio 2025, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione. Durante un incontro con la portavoce della Flotilla, Maria Elena Delia, ha avvertito che tentare di forzare il blocco navale potrebbe comportare rischi estremamente elevati e difficili da gestire. A bordo delle 51 imbarcazioni, ci sono circa 500 attivisti, tra cui 40 italiani, tra cui quattro parlamentari appartenenti a Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento Cinque Stelle. Crosetto ha sottolineato che l’impegno per portare aiuti a Gaza potrebbe avere “effetti drammatici” a causa della reazione delle forze militari israeliane.
Posizione degli organizzatori e delle autorità
Gli organizzatori della Flotilla affermano di operare in totale legalità e indicano che l’ingresso nella zona ad alto rischio è previsto a breve. La tensione rimane alta, con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha espresso il suo punto di vista: “Se mio figlio fosse lì – ha dichiarato – gli direi di non proseguire”, esortando a evitare di forzare il blocco navale. Israele considera questa missione non come un semplice trasporto di aiuti, ma piuttosto come una provocazione a favore di Hamas, mantenendo il blocco per prevenire l’arrivo di armi via mare.
Aggiunta della Freedom Flotilla
Nel frattempo, la Sumud Flotilla ha visto l’aggiunta della Freedom Flotilla, composta da una decina di imbarcazioni partite da Catania. Anche questa flottiglia si propone di portare aiuti e tentare di rompere il blocco navale imposto da Israele, intensificando ulteriormente la tensione nella regione.