Paderno Dugnano: i giudici rivelano il movente dell’omicidio familiare

Veronica Robinson

Settembre 29, 2025

Il Tribunale per i minorenni di Milano ha emesso una sentenza di condanna a 20 anni di reclusione per Riccardo Chiarioni, il giovane che nel 2024, all’età di 17 anni, ha commesso un triplice omicidio a Paderno Dugnano, un comune in provincia di Milano. Chiarioni ha assassinato i suoi genitori e il fratello di soli 12 anni, un atto che ha sconvolto l’intera comunità.

Analisi della personalità del giovane

La decisione del giudice si basa su un’analisi approfondita della personalità del giovane, descritto come “guidato da un pensiero stravagante” e “bizzarro”. Secondo la sentenza, Chiarioni nutriva l’idea di raggiungere “l’immortalità attraverso l’eliminazione della propria famiglia”. Questa distorsione della realtà ha portato il ragazzo a “distinguere la realtà dall’immaginazione”, permettendogli di pianificare e attuare il suo piano omicida in modo lucido e premeditato.

Responsabilità e giustizia

Nonostante le evidenze presentate dai periti, che avevano attestato un vizio parziale di mente, il giudice ha ritenuto che Chiarioni fosse pienamente responsabile delle sue azioni. La sentenza rappresenta un momento cruciale non solo per la giustizia, ma anche per la riflessione su temi complessi come la salute mentale e la responsabilità penale nei minorenni.

Dibattito sociale e prevenzione

L’episodio ha suscitato un ampio dibattito sociale, evidenziando la necessità di un intervento più incisivo nelle politiche di prevenzione e supporto per i giovani in difficoltà. La comunità di Paderno Dugnano continua a elaborare il trauma di questo tragico evento, mentre il processo ha messo in luce le fragilità di un sistema che deve affrontare sfide sempre più complesse in materia di giustizia minorile.

×