Ripristino delle sanzioni contro l’Iran: il Consiglio europeo torna a imporre restrizioni

Rosita Ponti

Settembre 29, 2025

Oggi, 28 agosto 2025, il Consiglio Europeo ha preso una decisione significativa riguardo alle relazioni con l’Iran, stabilendo di reintrodurre una serie di misure restrittive in risposta alle attività di proliferazione nucleare del paese. Queste misure erano state sospese nel 2015 con l’entrata in vigore del Piano d’azione congiunto (JCPoA), il noto accordo sul nucleare iraniano. La reintroduzione delle sanzioni segue la recente decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il quale ha scelto di non estendere la revoca delle sanzioni all’Iran, attivando il meccanismo di “snapback” invocato dai tre paesi E, ovvero Francia, Germania e Regno Unito.

Misure reintrodotte

Le nuove misure adottate dal Consiglio riguardano diverse restrizioni, che includono sia sanzioni già imposte dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dal 2006, sia misure autonome dell’Unione Europea. Tra le principali restrizioni ci sono i divieti di viaggio per individui specifici, il congelamento dei beni di persone fisiche ed entità, e il divieto di fornire fondi o risorse economiche a chi è elencato nelle sanzioni. Inoltre, sono state implementate sanzioni economiche e finanziarie che colpiscono settori cruciali come commercio, finanza e trasporti.

Settore commerciale

Le misure relative al commercio includono un divieto di esportazione di armi verso l’Iran e il divieto di trasferimento di articoli e tecnologie che possano contribuire alle attività di arricchimento e ai programmi di missili balistici. Le restrizioni si estendono anche a diverse categorie di beni, tra cui:

  • Importazioni, acquisto e trasporto di petrolio greggio e gas naturale, nonché prodotti petrolchimici.
  • Vendita o fornitura di apparecchiature essenziali per il settore energetico.
  • Commercio di metalli preziosi e diamanti.
  • Attrezzature navali specifiche.
  • Software di natura restrittiva.

Settore finanziario

Nel contesto del settore finanziario, l’Unione Europea ha deciso di reintrodurre il congelamento dei beni della Banca Centrale dell’Iran e delle principali banche commerciali iraniane. Questa misura è volta a limitare l’accesso dell’Iran ai mercati internazionali e a ridurre le sue capacità finanziarie, nel tentativo di dissuaderlo dalle sue attività nucleari.

Settore dei trasporti

L’Unione Europea ha anche ripristinato misure per impedire l’accesso ai voli cargo iraniani negli aeroporti europei. È previsto un divieto sulla manutenzione e sull’assistenza di aerei o navi cargo iraniani che trasportano materiali o merci vietate. Queste azioni mirano a garantire che l’Iran non possa utilizzare il trasporto aereo o marittimo per eludere le sanzioni imposte.

Contesto storico

Il 14 luglio 2015, i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, insieme alla Germania, hanno raggiunto un accordo con l’Iran per affrontare la questione nucleare. Questo accordo, noto come JCPoA, prevedeva misure per garantire che il programma nucleare iraniano fosse destinato a scopi civili. Il Consiglio di Sicurezza ha adottato la risoluzione 2231(2015), che approvava il JCPoA e stabiliva un calendario per la cessazione delle sanzioni.

Tuttavia, il 28 agosto 2025, l’E3 ha informato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della grave inadempienza dell’Iran rispetto agli impegni previsti dal JCPoA, dando avvio al processo di “snapback”. In assenza di una nuova risoluzione che impedisse la reintroduzione delle sanzioni ONU entro il 17 settembre 2025, il regime sanzionatorio è stato ripristinato in risposta alle violazioni da parte dell’Iran.

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