CO2 come alternativa allo iodio: riduzione dei rischi nelle angiografie

Rosita Ponti

Settembre 30, 2025

In un’epoca in cui la medicina si evolve verso approcci sempre più personalizzati e a basso rischio per i pazienti, l’uso della CO2 (anidride carbonica) come mezzo di contrasto nell’angiografia si propone come un’alternativa innovativa e sicura. Questo metodo, ben supportato da evidenze cliniche, rappresenta una valida opzione rispetto ai tradizionali mezzi di contrasto iodato, i quali possono esporre a rischi significativi categorie vulnerabili di pazienti, come coloro che soffrono di insufficienza renale o che sono predisposti a reazioni avverse.

Il convegno sulla co2 in angiografia

Il convegno intitolato “CO2 in angiografia: innovazione e sicurezza a tutela della salute dei pazienti” si è svolto oggi, 15 marzo 2025, presso il Senato. La senatrice Elena Murelli, membro della 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) e promotrice dell’evento, ha sottolineato l’importanza di questa innovazione per i pazienti fragili: “Con questo convegno abbiamo voluto portare all’attenzione delle istituzioni e del mondo sanitario un’innovazione che può davvero fare la differenza per tanti pazienti fragili. L’impiego della CO2 in angiografia non solo garantisce maggiore sicurezza, ma rappresenta anche un passo importante verso una sanità più sostenibile, moderna e attenta alla persona”.

Il dibattito sull’implementazione della pratica

Durante il convegno, si è svolto un dibattito approfondito tra esperti e rappresentanti delle istituzioni riguardo all’implementazione di questa pratica. Un momento significativo è stato il collegamento con una sala operatoria del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, dove il professor Enrico Gallitto, associato di Chirurgia vascolare all’Università di Bologna e dirigente medico della Uoc di Chirurgia Vascolare, ha eseguito un intervento su un paziente affetto da aneurisma dell’aorta addominale utilizzando la CO2.

L’importanza della transizione alla co2

Il professor Mario Gargiulo, ordinario di Chirurgia vascolare presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e direttore della U.O. Chirurgia vascolare all’Irccs Policlinico Sant’Orsola, ha evidenziato l’importanza di questa transizione: “Sappiamo che in certi pazienti è possibile ridurre i rischi dei nostri trattamenti. Per questo, come gruppo, ci siamo convinti a passare all’utilizzo della CO2. Nella letteratura è emerso sempre di più che i trattamenti con iodio sulla patologia aortica aumentano il rischio di alterazione della funzionalità renale acuta nel periodo post-operatorio. Non si tratta solo di un’alterazione temporanea: alcuni studi indicano che il 18% dei pazienti presenta una funzionalità renale compromessa a un anno dal trattamento, con conseguente aumento della mortalità”.

Le potenzialità della co2 nell’angiografia

Questo convegno ha rappresentato un’importante occasione per discutere delle potenzialità della CO2 nell’angiografia e per promuovere pratiche sanitarie più sicure e sostenibili.

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