I bambini di Gaza: le prime vittime del conflitto in corso

Rosita Ponti

Settembre 30, 2025

Sotto il costante bombardamento israeliano che perdura da quasi due anni, la situazione a Gaza si fa sempre più drammatica, con i bambini che subiscono le conseguenze più gravi della devastazione, della fame e dell’inefficienza di un sistema sanitario ormai al collasso. Nel contesto di questo conflitto, circa 167.000 palestinesi hanno riportato ferite a causa dei raid, e tra questi un numero significativo sono proprio i più piccoli.

Situazione del sistema sanitario

In un sistema sanitario in crisi, gli ospedali funzionanti sono pochi e le scorte di medicinali sono drasticamente ridotte. Le testimonianze delle famiglie colpite raccontano di esperienze strazianti. Una madre ha condiviso il dramma vissuto quando le ĆØ stato chiesto di portare via suo figlio dalla terapia intensiva, poco prima di un attacco aereo. Le scene sono desolanti: i medici si trovano a dover effettuare interventi d’emergenza in condizioni precarie, spesso senza anestesia, mentre i pazienti sono costretti a subire il dolore in un clima di terrore.

Decisioni estreme nel sistema sanitario

Il sistema sanitario ĆØ costretto a prendere decisioni estreme. Molti medici si vedono costretti ad amputare arti che potrebbero essere salvati, a causa della mancanza di farmaci essenziali come antibiotici e anestetici, indispensabili per operazioni chirurgiche complesse. Un rapporto dell’osservatore permanente dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite evidenzia una realtĆ  allarmante: nei primi tre mesi di conflitto, in media, dieci bambini al giorno hanno perso una o entrambe le gambe. Gaza si sta trasformando nella patria del più grande gruppo di bambini amputati della storia moderna.

Emergenza malnutrizione e accesso agli aiuti

A complicare ulteriormente la situazione, la malnutrizione si aggiunge alla lista delle emergenze. La fame acuisce le difficoltĆ  di guarigione: le fratture non si saldano, le ustioni non guariscono e le infezioni si aggravano. Questo contesto di crisi umanitaria ĆØ aggravato dalle difficoltĆ  di accesso agli aiuti. Il Cogat, l’ente israeliano che gestisce i territori palestinesi, afferma di autorizzare l’ingresso di attrezzature mediche e medicinali a Gaza. Tuttavia, le organizzazioni non governative denunciano una realtĆ  ben diversa, segnalando carenze nelle forniture e ritardi nelle spedizioni, con richieste spesso ignorate senza alcuna spiegazione ufficiale.

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