Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato la proposta di delibera che autorizza la vendita dello stadio di San Siro e delle aree circostanti a Inter e Milan. Questo importante voto si è tenuto il 30 settembre 2025, a poche ore dalla scadenza della proposta avanzata dai due club calcistici. La votazione, che ha richiesto quasi 12 ore di discussione, ha visto un esito di 24 voti favorevoli e 20 contrari, senza astenuti, mentre due consiglieri non hanno preso parte al voto.
La decisione è stata possibile grazie al supporto unanime della maggioranza del Partito Democratico, che ha registrato solo tre assenze, insieme ai Riformisti e alla Lista Sala, con un’importante eccezione. Hanno votato contro la delibera i gruppi di Verdi, Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati. Forza Italia, come previsto, ha abbandonato l’aula, fatta eccezione per il consigliere Alessandro De Chirico, il quale ha espresso il suo voto contrario. Anche il consigliere di opposizione Manfredi Palmeri non ha partecipato al voto.
Il dibattito e la gestione degli emendamenti
La discussione in aula ha visto un intenso confronto, inizialmente incentrato su una parte dei 239 emendamenti presentati. Prima dell’introduzione di una “tagliola” proposta dal PD per velocizzare i lavori, erano stati discussi e approvati solo 25 emendamenti. Tra quelli fondamentali, quattro a firma del PD, che introducono misure di garanzia come l’obbligo di iscrizione alla white list per le imprese coinvolte nei lavori, la gestione da parte del Consiglio dei fondi derivanti dalla vendita, l’implementazione di un tetto massimo di spesa a carico dell’amministrazione per le bonifiche del Parco dei Capitani, dove sorgerà il nuovo impianto, e misure per garantire inclusione, antidiscriminazione e accessibilità degli spazi.
Divisioni all’interno della maggioranza
Il voto favorevole della maggioranza è stato interpretato dal capogruppo del PD, Beatrice Uguccioni, come una vittoria del dialogo politico e della democrazia. Ha dichiarato: “Le ultime settimane hanno visto una gestione politica con un mandato chiaro, e ci sono stati risultati significativi. Abbiamo dimostrato il valore della politica, del confronto e dell’ascolto.” Uguccioni ha evidenziato che il voto a favore è stato reso possibile anche grazie all’approvazione degli emendamenti.
Contrariamente, Marco Fumagalli, capogruppo della Lista Sala, ha annunciato il suo ritiro dal voto e le sue dimissioni dal ruolo di capogruppo, esprimendo forti critiche nei confronti del risultato ottenuto. Ha affermato: “Gli emendamenti approvati restituiranno poco alla comunità . Non ci si è mai concentrati sul danno ambientale e sulla salute dei cittadini.” In un gesto simbolico, Fumagalli ha donato un modellino di San Siro al PD, con un mattoncino a rappresentare il nuovo impianto.
Le reazioni delle opposizioni
Le opposizioni hanno espresso forti critiche nei confronti della decisione. Riccardo Truppo (FdI) ha definito la situazione come uno “scempio della democrazia” e una prova di debolezza della maggioranza, lanciando un chiaro “Vergogna”. Francesca Cucchiara (Verdi) ha condannato l’uso della “tagliola”, accusando la maggioranza di favorire gli interessi privati. Mariangela Padalino (Noi Moderati) ha parlato di un “colpo duro alla città ” e ha denunciato un clima di “autoritarismo”. Il consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, ha ribadito il suo voto contrario, mentre i suoi colleghi hanno lasciato l’aula, accettando di fatto la delibera. È importante notare che Forza Italia non ha mai contestato la vendita dello stadio.
Nonostante le tensioni e le divisioni interne alla maggioranza, la delibera è stata approvata, aprendo la strada al progetto di Inter e Milan e chiudendo una delle sedute consiliari più animate degli ultimi tempi. Questa decisione, presa all’ultimo momento, avrà un impatto significativo sul futuro urbanistico e sportivo della città di Milano.