La Global Sumud Flotilla ha fatto il suo ingresso nella notte del 14 maggio 2025 all’interno della zona di blocco navale israeliano, proseguendo così la sua missione diretta verso Gaza. Nonostante le minacce provenienti da Israele e le pressioni del governo italiano, l’iniziativa continua a muoversi, attirando l’attenzione internazionale.
Posizione del governo italiano
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso la sua contrarietà all’iniziativa, affermando: “Se venisse forzato il blocco navale, sarebbe a rischio il piano di Donald Trump per Gaza”. In risposta, la Flotilla ha accusato il governo italiano di considerare una minaccia i civili disarmati e le navi cariche di aiuti umanitari. La premier ha controbattuto, invitando a evitare lezioni di morale sulla pace se l’obiettivo della Flotilla è l’escalation del conflitto.
Appello degli attivisti
Il Global Movement to Gaza Italia ha sottolineato che l’iniziativa umanitaria si muove nel rispetto della legalità, mentre il blocco navale imposto da Israele è considerato illegittimo. Gli attivisti hanno lanciato un appello per una veglia in piazza a Roma, accompagnata da una diretta social, per sostenere e difendere la missione. Hanno avvertito che il rischio di un’intercettazione illegale da parte di Israele si fa sempre più concreto.
Sostegno dei sindacati
La Cgil ha espresso il suo sostegno all’iniziativa. Il segretario generale, Maurizio Landini, ha dichiarato: “Se – e mi auguro di no – dovesse accadere un blocco della Flotilla, un sequestro delle navi o arresti, siamo pronti a proclamare anche lo sciopero generale”. Questo annuncio ha suscitato una reazione tra i sindacati e Confindustria, evidenziando l’importanza della solidarietà in un momento così critico.
Richiesta di protezione
Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha ribadito la necessità di tutelare l’incolumità degli attivisti a bordo, richiamando le autorità israeliane al fatto che si tratta di una missione pacifica, disarmata e non violenta. In un contesto di crescente tensione, l’appello di Papa Leone XIV è stato chiaro: “Speriamo che non ci sia violenza e che siano rispettate le persone”. La situazione rimane sotto stretto monitoraggio, con il mondo intero che osserva gli sviluppi della Flotilla e le conseguenze delle sue azioni.