Un recente studio condotto dai ricercatori del Seoul National University College of Medicine ha rivelato che un singolo ciclo di radioterapia a basse dosi può ridurre significativamente il dolore associato all’artrosi del ginocchio e migliorare la funzionalità articolare. I risultati sono stati presentati al congresso dell’American Society for Radiation Oncology (ASTRO), che si è concluso il 24 aprile 2025 a San Francisco.
Scelte difficili per i pazienti
Il principale autore della ricerca, il dottor Byoung Hyuck Kim, ha sottolineato la difficile scelta che i pazienti affetti da artrosi del ginocchio devono affrontare, tra i rischi legati agli effetti collaterali degli antidolorifici e quelli connessi alla chirurgia articolare. “Riteniamo che le radiazioni possano rappresentare un’opzione valida per questi pazienti”, ha dichiarato Kim in una nota.
Dettagli dello studio
Durante lo studio, i ricercatori hanno somministrato radiazioni a basso dosaggio a 114 pazienti, utilizzando una dose pari a meno del 5% di quella normalmente impiegata nei trattamenti per il cancro. “Si tratta di una frazione molto ridotta rispetto alle dosi utilizzate per il cancro; inoltre, il trattamento è diretto a articolazioni distanti dagli organi vitali, il che diminuisce il rischio di effetti collaterali”, ha aggiunto il ricercatore.
Risultati e osservazioni
A quattro mesi dal trattamento, che prevedeva sei sedute di radioterapia, i pazienti che avevano ricevuto un dosaggio di 3 Gray hanno mostrato un miglioramento doppio rispetto a quelli che avevano ricevuto un placebo. È importante notare che non sono stati riscontrati effetti collaterali significativi durante lo studio.
Possibili applicazioni della terapia
I ricercatori suggeriscono che questa terapia potrebbe rivelarsi particolarmente utile per i pazienti con stadi iniziali di artrosi al ginocchio. Kim ha specificato che, sebbene le radiazioni non possano rigenerare il tessuto, non sono adatte per i casi di artrosi grave, in cui l’articolazione è danneggiata e la cartilagine è andata persa. “Tuttavia, per coloro che soffrono di una forma lieve o moderata della malattia, questo approccio potrebbe ritardare la necessità di un intervento di sostituzione articolare”, ha concluso Kim.