Cortei, manifestazioni spontanee e agitazioni nei porti stanno caratterizzando le mobilitazioni in favore della Flotilla in diverse città italiane. Le proteste a sostegno della Palestina sono esplose immediatamente dopo l’avvio delle operazioni di abbordaggio da parte di Israele contro le imbarcazioni della missione umanitaria dirette verso la Striscia di Gaza. I sindacati hanno annunciato uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre in appoggio a questa causa, mentre il ministro Matteo Salvini sta considerando la possibilità di una precettazione.
Dettagli dello sciopero e impatti sui trasporti
Lo sciopero coinvolgerà numerosi settori, con un focus particolare sul trasporto pubblico. Le aziende interessate includono il Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. La protesta avrà inizio alle 21 di giovedì 2 ottobre e si protrarrà per 24 ore, terminando alle 20:59 di venerdì 3 ottobre. Durante questo periodo, i servizi essenziali per il trasporto regionale saranno garantiti dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. I treni già in viaggio al momento dell’inizio dello sciopero arriveranno a destinazione se questa è raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione. In caso contrario, potrebbero fermarsi in stazioni precedenti.
Commento del premier Meloni
Durante un vertice informale dell’Unione Europea a Copenaghen, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il suo disappunto riguardo alla scelta dei sindacati di proclamare uno sciopero generale di venerdì, considerandola inopportuna. Meloni ha affermato che “il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”, suggerendo che il momento scelto per la protesta non fosse in linea con la gravità della situazione in Gaza.
Reazione di Landini alla Meloni
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, non ha tardato a rispondere alle affermazioni della Meloni. Ha sottolineato l’importanza di rispettare i diritti di chi lavora e paga le tasse, definendo le dichiarazioni del premier come un’offesa. Landini ha ricordato che la storia del movimento sindacale è legata a battaglie per la pace e la democrazia, facendo riferimento al ruolo dei lavoratori durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il diritto di sciopero e la possibile precettazione
Landini ha evidenziato che la legge sul diritto di sciopero consente di proclamare una protesta senza preavviso in determinate circostanze. Se il ministro Salvini decidesse di procedere con la precettazione, ciò sarebbe considerato un atto contro la legge, compromettendo il diritto di sciopero. Il leader della Cgil ha ribadito che le condizioni per proclamare una protesta ci sono, e che un’eventuale precettazione sarebbe considerata illegittima.
Attacco ai sindacati: la posizione di Schlein
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha condannato le affermazioni della Meloni, definendole inaccettabili. Ha dichiarato che l’attacco ai sindacati e al diritto di sciopero non può essere tollerato e ha invitato a non criminalizzare le manifestazioni di dissenso. Schlein ha confermato la presenza del suo partito nelle manifestazioni di venerdì, sottolineando l’importanza del rispetto dei diritti dei lavoratori.
La posizione dei sindacati contro l’aggressione in Gaza
La Cgil ha denunciato l’aggressione contro le navi civili che trasportavano cittadini italiani, definendo l’azione di Israele come una violazione del diritto internazionale. L’Usb ha chiesto un blocco immediato delle operazioni e ha avvertito che, in caso di ulteriori aggressioni, i sindacati sarebbero pronti a proclamare uno sciopero generale. La situazione è considerata di massima gravità e richiede un intervento deciso da parte del governo italiano.
Adesione dei metalmeccanici allo sciopero
La Fiom ha annunciato la sua adesione allo sciopero, sottolineando la necessità di fermare il genocidio del popolo palestinese. L’aggressione dell’esercito israeliano contro le navi civili impegnate in missioni umanitarie è stata definita di estrema gravità . I metalmeccanici si schierano in prima linea per la difesa dei diritti umani e chiedono al governo italiano di intervenire, riconoscendo formalmente lo Stato di Palestina e bloccando le relazioni commerciali con Israele.
Salvini e la possibilità di intervento governativo
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato che sta valutando la possibilità di una precettazione per evitare il caos provocato dallo sciopero. Ha assicurato che non tollererà azioni che possano destabilizzare il paese, sottolineando la necessità di mantenere l’ordine pubblico durante le manifestazioni.