La SLA come possibile malattia autoimmune: nuove prospettive per le terapie

Rosita Ponti

Ottobre 2, 2025

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) potrebbe essere influenzata da un meccanismo autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule nervose. Questa teoria è stata confermata per la prima volta da uno studio guidato dall’italiano Alessandro Sette, ricercatore presso il La Jolla Institute for Immunology in California. La ricerca, pubblicata nella rivista Nature, potrebbe aprire nuove prospettive per lo sviluppo di terapie future contro questa malattia.

La malattia e le sue caratteristiche

La SLA è una grave malattia neurodegenerativa che provoca una progressiva perdita dei motoneuroni, portando a paralisi. Fino ad ora, si era ipotizzato che un processo autoimmune, in particolare quello che coinvolge specifiche cellule T, potesse essere responsabile della rapida perdita di neuroni. Tuttavia, mancavano evidenze dirette a supporto di questa teoria.

Le scoperte dello studio

Lo studio condotto da Sette e dal suo team ha finalmente fornito queste prove. I ricercatori hanno scoperto una particolare famiglia di cellule del sistema immunitario, i linfociti T CD4+, che attaccano una proteina chiamata C9orf72, presente nei neuroni. È emerso che i pazienti affetti da SLA con linfociti T CD4+ particolarmente attivi mostrano una progressione della malattia molto rapida. Al contrario, la presenza di altre cellule immunitarie, definite ‘antinfiammatorie’, sembra rallentare l’aggressione da parte dei linfociti T.

Questa scoperta suggerisce che il meccanismo autoimmune non solo spiegherebbe come si verifica il danno ai neuroni, ma potrebbe anche chiarire perché alcune forme di SLA progrediscono rapidamente, mentre altre hanno un decorso più lento. David Sulzer, uno dei coordinatori dello studio presso il Columbia University Irving Medical Center di New York, ha dichiarato che “c’è una componente autoimmune nella SLA; questo studio ci fornisce indizi sul perché la malattia progredisca così rapidamente e ci indica anche una possibile direzione per il trattamento della malattia”.

Le implicazioni di questa ricerca potrebbero essere significative, non solo per la comprensione della SLA, ma anche per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche che mirano a modulare la risposta immunitaria nei pazienti affetti da questa condizione.

×