Mario ha fatto il viaggio da Rimini a Pozzilli, in provincia di Isernia, per stare vicino a sua sorella Antonia, di 17 anni, l’unica sopravvissuta a un tragico evento familiare. Il 58enne Salvatore Ocone, padre di Antonia, ha commesso un omicidio atroce, uccidendo la moglie, Elisabetta Polcino, e il figlio Cosimo, di 15 anni, colpendoli con una pietra prima di tentare di portare i ragazzi con sé nell’auto. Questo drammatico fatto è avvenuto a Paupisi, nel Beneventano.
Condizioni di Antonia
Antonia, dopo aver subito un intervento chirurgico delicato alla testa, si trova attualmente in condizioni critiche ma stabili. I medici, pur essendo cauti, sperano che la giovane possa riprendersi. Mario ha trascorso tutto il giorno accanto a lei, mentre l’angoscia per la situazione lo ha portato a tornare a Paupisi, incredulo e addolorato. “Li avevo sentiti venerdì sera, tutto sembrava andare bene e stavano per festeggiare i 50 anni di matrimonio”, ha raccontato Mario, visibilmente scosso.
La psicosi di Salvatore
Il giovane di 23 anni ha confermato che il padre Salvatore era affetto da una psicosi cronica e seguiva una terapia farmacologica, ma non aveva mai mostrato comportamenti violenti. “Non ha mai fatto nulla di simile”, ha dichiarato Mario, esprimendo la sua confusione e il suo dolore, “gli volevo bene, ma non so se andrò a trovarlo in carcere, non posso perdonarlo”. Salvatore Ocone è attualmente in custodia cautelare dopo aver confessato i crimini.
La reazione della comunità
La situazione di Antonia, che si trova in un letto d’ospedale, rappresenta un barlume di speranza in un contesto di devastazione familiare. La comunità locale è in stato di shock, mentre le autorità stanno indagando ulteriormente su questa tragica vicenda che ha colpito profondamente l’intera area.