Il Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE), in programma a Milano dal 3 al 4 ottobre 2025, ha visto il lancio di un’importante iniziativa: l’aggiornamento dei piani di emergenza ‘Resil Card’. Questo progetto si propone di affrontare le crisi su larga scala, garantendo percorsi salvavita e identificando le vulnerabilità nel sistema sanitario, misurando al contempo la capacità operativa in situazioni complesse. Durante l’evento, è emersa la necessità di integrare ‘Resil Card’ in una strategia nazionale, fornendo al tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Salute un modello pratico e attuabile.
Le sfide delle crisi in Europa
La guerra in Ucraina, che ha avuto inizio nel 2022, continua a suscitare preoccupazioni in Europa, alimentando timori di escalation e avvistamenti di droni non identificati. A distanza di pochi anni dalla pandemia di Covid-19, che ha messo in evidenza l’importanza di una preparazione adeguata, i Paesi europei devono ora affrontare nuove e complesse sfide. È fondamentale che le lezioni apprese durante la crisi sanitaria passata si traducano in azioni concrete, specialmente per quanto riguarda le infrastrutture essenziali, come il sistema sanitario. In questo contesto, il progetto ‘Resil Card’ si propone di costruire una strategia nazionale per garantire la stabilità del sistema sanitario, aggiornando i piani di emergenza in previsione di scenari bellici e potenziali nuove crisi.
Dettagli sul progetto ‘Resil Card’
L’Italia è attivamente coinvolta nel progetto europeo ‘Resil Card’, che coinvolge i suoi 275 centri di emodinamica. Questo progetto è stato presentato durante il Congresso GISE a Milano e rappresenta un passo avanti verso la creazione di un sistema sanitario resiliente. Il Tavolo tecnico, istituito dal Ministero della Salute nel mese di aprile 2025, riunisce esperti provenienti da vari ambiti, tra cui il Governo, la Sanità e la Difesa, con l’obiettivo di definire ruoli e strumenti operativi per gestire crisi complesse, inclusi attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari.
Iniziato in ambito cardiologico con il supporto dell’Unione Europea attraverso il programma EU4Health, ‘Resil Card’ fornisce agli ospedali uno strumento per valutare la robustezza dei percorsi salvavita e implementare azioni correttive prima che si verifichino situazioni critiche. Le prove generali del progetto si sono già svolte in Lombardia e Campania, con la somministrazione di questionari e la raccolta di feedback da parte di medici e pazienti.
Prospettive future per la sanità in Italia
Francesco Saia, presidente di GISE, ha sottolineato come ‘Resil Card’ non sia un semplice progetto teorico, ma uno strumento concreto già in fase di sperimentazione negli ospedali italiani. Questo toolkit consente una valutazione completa e partecipativa, grazie alla mappatura dei percorsi di cura e delle fragilità organizzative. Coinvolgendo medici, infermieri e pazienti, il progetto si propone di garantire la sicurezza e la continuità delle cure anche nei momenti di crisi.
Il progetto europeo si sviluppa su un arco di tre anni, con l’ultima fase prevista per il 2026, dedicata alla diffusione dei risultati pratici. Nei prossimi mesi, GISE collaborerà con Cittadinanzattiva per avviare un programma di formazione e sensibilizzazione volto a facilitare l’adozione del modello su larga scala. L’obiettivo finale è garantire un sistema sanitario capace di rispondere in modo efficace anche nelle situazioni più difficili, assicurando la sicurezza dei pazienti e la continuità delle cure.