In diverse città italiane si sono svolti flash mob e cortei di protesta, causando disagi significativi ai trasporti pubblici. In particolare, le stazioni di Bologna, Firenze e Torino hanno subito blocchi e tensioni, mentre a Roma si è tenuto un corteo in supporto alla Global Sumud Flotilla, un’iniziativa diretta verso Gaza.
Bologna, tensioni e disordini
A Bologna, la situazione è diventata particolarmente tesa. I manifestanti si sono radunati davanti alla stazione centrale, dove alcuni di loro hanno lanciato uova contro le forze dell’ordine. Gli agenti hanno risposto con misure di contenimento per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. La manifestazione era parte di un’azione più ampia che ha coinvolto numerose città italiane in risposta alla decisione del Garante degli scioperi che ha dichiarato illegittimo lo sciopero generale previsto per il 3 ottobre. Questo sciopero, indetto dai sindacati Cgil e Usb, mirava a esprimere solidarietà alla Flotilla bloccata dalle autorità israeliane.
Il Garante degli scioperi si esprime
La Commissione di garanzia sugli scioperi ha emesso una nota in cui ha definito l’astensione dal lavoro proclamata per il 3 ottobre come illegittima. Il Garante ha sottolineato che il preavviso, richiesto dalla Legge 146/90, non era stato rispettato. Secondo il provvedimento, i sindacati non possono invocare l’articolo che consente scioperi senza preavviso in situazioni di emergenza, come nel caso presente. La nota ha anche avvertito che il mancato rispetto di queste indicazioni potrebbe comportare l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento dei sindacati.
Le parole di Maurizio Landini
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha difeso la legittimità dello sciopero, annunciando che il sindacato impugnerà la delibera del Garante. Secondo Landini, le azioni di protesta sono necessarie per sostenere i diritti dei lavoratori e per esprimere solidarietà a chi sta lottando per la giustizia sociale. La sua posizione è stata sostenuta anche da molti studenti, che si sono dichiarati “l’equipaggio a terra della Flotilla“, pronti a mobilitarsi in supporto dei loro compagni in mare.
Disagi nei trasporti e scontri
A Trieste, i manifestanti hanno tentato di forzare l’ingresso della stazione ferroviaria, causando danni e scontri con la polizia. In Firenze, i binari della stazione di Santa Maria Novella sono stati occupati, interrompendo la circolazione ferroviaria. Anche a Bologna, la presenza di manifestanti sui binari ha bloccato il traffico ferroviario, creando disagi significativi per i pendolari. A Napoli, i sostenitori della causa palestinese hanno cercato di forzare il blocco all’ingresso del porto, mentre a Torino un gruppo di manifestanti ha bloccato la Tangenziale e ha tentato di entrare nell’aeroporto, causando la sospensione dei voli per circa venti minuti.
Le reazioni politiche
La ministra dell’Università , Anna Maria Bernini, ha commentato le manifestazioni, sottolineando che mentre le proteste sono legittime, la violenza è inaccettabile. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso preoccupazione per la situazione, dichiarando che le azioni violente non porteranno alcun beneficio alla causa palestinese e che danneggiano solo gli italiani. Le tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine sono aumentate, con scontri che hanno avuto luogo in diverse città .
Università e proteste studentesche
Le mobilitazioni non si sono limitate alle strade, poiché anche le università hanno visto un aumento delle occupazioni e delle manifestazioni. Gli studenti hanno interrotto le lezioni e hanno organizzato eventi di protesta in diverse città , tra cui Roma e Napoli. Le tensioni sono aumentate in alcuni licei, dove si sono verificati scontri tra studenti pro-palestinesi e membri della comunità ebraica. Le Officine Grandi Riparazioni di Torino hanno subito danni significativi durante le proteste, con manifestanti che hanno sfondato i cancelli e distrutto arredi prima di essere respinti dalla polizia.
Prospettive future e previsioni di mobilitazione
Si prevede un weekend di intensa mobilitazione in Italia, con uno sciopero generale previsto per venerdì e un corteo nazionale per Gaza programmato per sabato pomeriggio. Le manifestazioni degli ultimi giorni sono solo un anticipo di quello che potrebbe accadere, con lo slogan “Blocchiamo tutto” che continua a risuonare tra i manifestanti. La situazione rimane tesa e le autorità stanno monitorando attentamente gli sviluppi, mentre i cittadini si preparano a un possibile weekend di proteste e disordini.