L’Italia si prepara ad affrontare una brusca discesa delle temperature a causa di un’ondata di freddo proveniente dalla Russia. In queste ore, si registrano già i primi segnali di un abbassamento termico, mentre il numero di casi di virus respiratori è destinato ad aumentare. Con l’arrivo dell’autunno, un numero crescente di italiani avrà a che fare con i primi malanni di stagione.
Il freddo come fattore scatenante
Il virologo Fabrizio Pregliasco sottolinea che il freddo rappresenta un “elemento trigger” per il peggioramento della situazione sanitaria. Le previsioni meteorologiche indicano che le temperature potrebbero scendere fino a 10-12°C al di sotto della media stagionale, con minime attese intorno ai 4°C e massime sui 13-14°C nelle zone più fredde. Si prevedono anche forti temporali nel Nord Est, che si estenderanno verso le regioni centrali adriatiche. Questa situazione climatica, più tipica di novembre che di ottobre, sarà ulteriormente accentuata dal vento, rendendo il freddo ancora più pungente. Tuttavia, è possibile che la situazione meteorologica torni a una normalità autunnale nel giro di poco tempo.
L’impatto di questa ondata di freddo sulla diffusione dei virus stagionali è significativo. Pregliasco stima che a livello nazionale si potrebbero verificare circa 400.000 casi settimanali a causa della diminuzione delle temperature. Non solo l’influenza è in aumento, ma anche altri virus, come adenovirus e rinovirus, stanno guadagnando terreno. Anche il Covid continua a manifestarsi, contribuendo a una situazione complessa.
Campagna vaccinale antinfluenzale 2025-2026
Ottobre segna l’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2025-2026 in tutto il territorio italiano. L’obiettivo principale è quello di proteggere la popolazione, riducendo il rischio di malattie, ospedalizzazioni e decessi legati all’influenza. Pregliasco evidenzia che la vaccinazione rappresenta il metodo più efficace per prevenire l’influenza e le sue complicazioni. Oltre alla protezione individuale, la vaccinazione contribuisce a ridurre la pressione sui pronto soccorso e sui reparti ospedalieri, abbattendo i costi sanitari e migliorando la produttività attraverso la diminuzione dell’assenteismo.
Una stagione influenzale da record
La stagione passata ha visto colpiti dai virus influenzali circa 16 milioni di italiani, ovvero un quinto della popolazione, con 600 casi gravi e 134 decessi, secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità. Gli esperti sono preoccupati per l’imminente nuova stagione influenzale, poiché la copertura vaccinale della stagione 2024-2025 è stata insufficiente, con solo il 50% degli over 65 vaccinati, ben al di sotto dell’obiettivo minimo del 75%.
Prospettive per la stagione influenzale
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), afferma che è difficile prevedere l’andamento della stagione influenzale. I dati provenienti dall’emisfero australe, storicamente indicativi per l’Europa, mostrano un incremento delle ospedalizzazioni. Se si considera che nella scorsa stagione si sono registrati 16 milioni di casi, la mancanza di vaccinazioni potrebbe portare a un alto numero di ricoveri, spesso con esiti fatali. È fondamentale che la campagna vaccinale inizi rapidamente, soprattutto in un contesto in cui si prevede la circolazione di Covid-19 e di virus respiratorio sinciziale, responsabile di circa 1.500 decessi all’anno. La stagione influenzale si preannuncia quindi complessivamente impegnativa.