“Occhi spaccanti”: Raoul Bova potrebbe lanciare una linea di occhiali, parola di Gabriele Picco

Veronica Robinson

Ottobre 3, 2025

L’espressione “occhi spaccanti”, pronunciata da Raoul Bova in alcuni messaggi vocali inviati alla modella Martina Ceretti e successivamente divulgati da Fabrizio Corona, sta per diventare oggetto di un’iniziativa commerciale. Nel mese di agosto 2025, per fermare la diffusione non autorizzata di questi audio, che sono sotto indagine da parte della Procura di Roma per presunti tentativi di estorsione, l’attore ha incaricato i suoi avvocati di registrare alcune frasi contenute nei messaggi presso l’Ufficio Brevetti e Marchi.

Azioni legali e registrazione di domini

In coincidenza con queste azioni legali, Gabriele Picco, un artista, scrittore e scultore bresciano di 51 anni, ha registrato i domini internet “occhi spaccanti.it” e “occhi spaccanti.com”. Quando Picco ha tentato di registrare anche il marchio, ha scoperto che Bova aveva già provveduto, ma ha tralasciato una vasta gamma di prodotti che potrebbero includere occhiali, lampade e cover per cellulari. Questi articoli potrebbero presto essere realizzati sotto il marchio dell’artista bresciano, come riportato dal Corriere della Sera.

Interesse mediatico e opportunità commerciali

La vicenda ha suscitato un notevole interesse mediatico, non solo per il contenuto degli audio, ma anche per le potenziali implicazioni commerciali legate a un’espressione che è diventata virale. La registrazione di marchi e domini in questo contesto non è solo una questione legale, ma anche una strategia per capitalizzare su un fenomeno di notorietà che ha catturato l’attenzione del pubblico. La possibilità di una linea di occhiali legata a questa espressione potrebbe rappresentare un’ulteriore opportunità per Bova e Picco, due figure del panorama artistico e cinematografico italiano, di espandere la loro influenza oltre i confini tradizionali delle loro professioni.

Protezione delle immagini e opportunità di business

Il caso di “occhi spaccanti” si inserisce in un contesto più ampio in cui le celebrità cercano di proteggere e monetizzare le proprie immagini e le proprie parole, affrontando le sfide legali e commerciali che ne derivano. Con l’attenzione dei media puntata su di loro, sia Bova che Picco si trovano ora a gestire non solo le conseguenze legali della diffusione degli audio, ma anche le opportunità di business che ne possono derivare.

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