Allerta droni in Germania e Belgio: l’Unione Europea sotto minaccia

Rosita Ponti

Ottobre 4, 2025

Un nuovo allerta ha colpito l’aeroporto di Monaco di Baviera, uno dei nodi aerei più cruciali d’Europa, costringendo a fermare i voli nella notte del 2 ottobre 2025. Gli avvistamenti di droni non identificati continuano a preoccupare i paesi europei, alimentando il timore di una guerra ibrida su vasta scala orchestrata dalla Russia.

I cieli europei sotto attacco

L’Europa, dopo un incontro a Copenaghen senza risultati concreti, si è trovata nuovamente con i cieli violati. L’episodio di Monaco ha visto l’emergere di velivoli non identificati che hanno costretto alla chiusura del secondo scalo più trafficato della Germania. Non solo, in Belgio, un gruppo di quindici droni ha sorvolato l’area militare di Elsenborn, un ulteriore segnale di allerta che Bruxelles ha ribadito: “tutti sono a rischio”.

Questi eventi hanno messo in evidenza la vulnerabilità degli spazi aerei europei, già sotto pressione a causa delle tensioni geopolitiche con la Russia. La situazione si è aggravata con l’attacco di Mosca a siti di produzione di gas, che ha visto l’impiego di 35 missili e 60 droni, portando a danni considerati “critici”. In questo contesto, la vita quotidiana in Ucraina è segnata da un’escalation di violenza, culminata nella morte del fotoreporter francese Antoni Lallican e nel ferimento del giornalista ucraino Heorgiy Ivanchenko.

Monaco e il traffico di droni misteriosi

Nella serata del 2 ottobre, intorno alle dieci, il cielo sopra Monaco è stato solcato da diversi droni con un’apertura alare di circa un metro. La loro apparizione ha determinato la cancellazione di diciassette voli e il dirottamento di altri quindici su scali come Stoccarda, Norimberga, Vienna e Francoforte, lasciando tremila passeggeri a terra. Secondo quanto riportato da Bild, i droni erano già stati avvistati un’ora prima sopra un centro di innovazione dell’esercito tedesco, dove si progettano velivoli di nuova generazione.

Questa non è stata un’azione isolata. In Schleswig-Holstein e in Meclemburgo-Pomerania, droni hanno sorvolato infrastrutture critiche come centrali elettriche, ospedali universitari e cantieri navali di Kiel, dove vengono costruiti sottomarini militari. Tali avvistamenti hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza e sull’efficacia delle misure di protezione in atto.

Le reazioni e le misure di sicurezza

Il governatore bavarese Markus Soeder ha espresso preoccupazione per il chiaro segnale rappresentato da questi eventi, sottolineando l’urgenza di adottare misure drastiche: “abbatterli subito invece di aspettare”. Questa posizione è stata ribadita anche dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha cercato di trasmettere un messaggio di fermezza in merito al riarmo europeo, in collaborazione con il presidente francese Emmanuel Macron.

Nel frattempo, la Danimarca ha messo in allerta due caccia F-35 e la fregata Niels Juel, dotata di tecnologie avanzate, per la missione Sentinella dell’Est, a protezione della Polonia. Bruxelles ha confermato che il fronte orientale della NATO rimane il più vulnerabile alle incursioni russe, ma ha anche tentato di rassicurare i partner meridionali, inclusa l’Italia, sull’ampiezza della minaccia.

Le richieste di collaborazione internazionale si intensificano, con l’Ucraina che sta negoziando con il Pentagono per trasferire la propria tecnologia sui droni in cambio di royalties, cercando di sfruttare l’expertise accumulata in anni di conflitto. La situazione rimane tesa, con l’Europa che deve affrontare sfide sempre più complesse nel mantenere la sicurezza dei propri cieli.

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