Georgia: il premier annuncia ritorsioni in seguito alle proteste per il voto amministrativo di ieri

Veronica Robinson

Ottobre 5, 2025

Il primo ministro della Georgia, Irakli Kobakhidze, ha annunciato azioni punitive nei confronti dell’opposizione a seguito delle proteste elettorali avvenute il 2 dicembre 2025. Durante queste manifestazioni, i partecipanti hanno tentato di irrompere nel Palazzo presidenziale, ma sono stati fermati dalle forze di polizia. Dopo un ritardo di tre ore, centinaia di manifestanti si sono diretti verso la residenza del presidente, dove alcuni gruppi hanno cercato di forzare l’accesso all’edificio. Le forze speciali hanno risposto utilizzando spray urticante per disperdere la folla e impedire l’ingresso nel complesso.

Il 2 dicembre, si sono svolte in Georgia le elezioni amministrative, che includevano anche l’elezione del sindaco di Tbilisi. Il candidato del partito Sogno Georgiano, Kakha Kaladze, ex calciatore del Milan, ha vinto nuovamente la competizione, ottenendo il 71% dei voti, mentre il suo sfidante, Irakli Kupradze, ha ricevuto solo il 12%. Con questo risultato, Kaladze si riconferma primo cittadino della capitale georgiana.

Le dichiarazioni del premier e le accuse del presidente

In una conferenza stampa, Kobakhidze ha informato che diverse persone sono già state arrestate, tra cui gli organizzatori del tentativo di sovvertire il governo. “Nessuno rimarrà impunito… molti altri dovrebbero aspettarsi delle condanne”, ha affermato il premier, sottolineando la determinazione del governo a mantenere l’ordine.

Dall’altro lato, il presidente della Repubblica, Mikheil Kavelashvili, ha accusato i manifestanti di essere stati guidati da servizi segreti stranieri. Durante un briefing, ha dichiarato: “Purtroppo, parallelamente, era in corso un’azione volta a rovesciare il governo. La società ha assistito a atti di vandalismo e a appelli antigovernativi… ci sono ancora forze in Georgia che operano sotto la direzione dei servizi segreti stranieri”. Kavelashvili ha insistito che un cambio di potere non può avvenire attraverso la violenza, ma solo tramite le elezioni.

Il contesto delle proteste in Georgia

Da diversi mesi, la Georgia è teatro di manifestazioni contro la legge sugli agenti stranieri e altre normative che limitano l’attività delle organizzazioni non governative e dei media, percepite come influenze russe. Amnesty International ha denunciato “gravi rappresaglie politiche” e un “clima di repressione crescente”. Il governo, che è al potere dal 2012, ha respinto tali accuse, affermando di agire nel rispetto della legge e della sicurezza nazionale.

Le tensioni politiche in Georgia continuano a crescere, con un clima di incertezza che si riflette nelle strade e nelle istituzioni. Le reazioni del governo e le accuse reciproche tra le diverse fazioni politiche evidenziano la fragilità della situazione attuale, mentre il paese si prepara a fronteggiare un futuro incerto.

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