Le operazioni dei servizi segreti russi raccontate da una giornalista in esilio

Veronica Robinson

Ottobre 5, 2025

A Ferrara, in occasione del Festival di Internazionale, Irina Borogan, attivista e giornalista russa in esilio, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo al controllo esercitato dal Cremlino sulla società russa. Il 5 ottobre 2025, Borogan ha presentato un’iniziativa innovativa: un sito web dedicato a tracciare e mappare il monitoraggio e la sorveglianza dei cittadini russi, un progetto che nasce dall’urgenza di denunciare le violazioni dei diritti civili nel suo paese natale.

La mappatura del controllo sociale in Russia

Il sito creato da Irina Borogan ha l’obiettivo di fornire una panoramica dettagliata delle modalità attraverso cui il governo russo esercita il suo potere sui cittadini. La giornalista, che vive attualmente sotto scorta a causa delle sue posizioni critiche nei confronti del regime, ha affermato che “oggi il Cremlino controlla tutta la società con il monitoraggio dei social media“. Questa affermazione evidenzia come, nell’era digitale, le piattaforme online siano diventate strumenti di sorveglianza e manipolazione.

Borogan ha spiegato che il controllo non si limita solo alla censura dei contenuti, ma si estende anche all’analisi dei dati degli utenti, creando un ambiente di paura e repressione. La sua iniziativa si propone di raccogliere informazioni e testimonianze per mettere in luce queste pratiche, fornendo così un’importante risorsa per attivisti, giornalisti e studiosi interessati alla libertà di espressione in Russia.

Il sito rappresenta un passo avanti nella lotta contro l’opacità del regime russo, permettendo a chiunque di comprendere meglio le dinamiche di controllo sociale. Borogan ha sottolineato l’importanza di questa trasparenza, affinché la comunità internazionale possa intervenire e sostenere la causa dei diritti umani in Russia.

Il contesto della libertà di espressione in Russia

La situazione della libertà di espressione in Russia è diventata sempre più critica negli ultimi anni, specialmente dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Le autorità hanno intensificato le misure di repressione contro i dissidenti, utilizzando leggi severe per perseguire chiunque osi criticare il governo. In questo contesto, il lavoro di Borogan e di altri attivisti è fondamentale per mantenere viva la voce di chi è oppresso.

Il monitoraggio dei social media è una delle strategie principali impiegate dal Cremlino per mantenere il controllo. Attraverso algoritmi sofisticati e tecniche di sorveglianza, il governo riesce a identificare e silenziare le voci critiche. Borogan ha evidenziato come questo clima di paura influisca sulla vita quotidiana dei russi, limitando la loro capacità di esprimersi liberamente e di partecipare attivamente alla vita politica.

Le dichiarazioni di Borogan al Festival di Internazionale hanno suscitato un ampio dibattito tra i partecipanti, mettendo in luce la necessità di una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale nei confronti della situazione in Russia. L’attivista ha invitato tutti a non dimenticare le sfide che affrontano i cittadini russi e a sostenere gli sforzi per garantire una società più aperta e libera.

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