Gaza si rivolge a Sharm: oggi iniziano i colloqui tra Israele, Usa e Hamas

Rosita Ponti

Ottobre 6, 2025

Trump ha dichiarato che la prima fase dei negoziati per la pace in Medio Oriente potrebbe concludersi entro questa settimana. Il presidente degli Stati Uniti ha espresso la sua preoccupazione per la situazione a Gaza, dove continuano a verificarsi decine di morti. Tra le vittime c’è anche un operatore di Medici Senza Frontiere (MsF), ucciso durante un attacco. Oggi, 6 ottobre 2025, rientrano in Italia gli ultimi 15 membri della Sumud Flotilla, un gruppo di attivisti coinvolti in operazioni di solidarietà.

Il bilancio delle vittime in Israele

Il ministero della Difesa israeliano ha reso noto che dall’inizio del conflitto sono stati registrati 1.152 caduti tra soldati, agenti di polizia e membri di altre forze di sicurezza. La maggior parte delle vittime, circa il 42%, ha meno di 21 anni, evidenziando l’impatto devastante del conflitto sulle giovani generazioni. Le famiglie colpite dal lutto sono aumentate, con 1.973 genitori, 351 vedove e 885 orfani. Il governo israeliano ha avviato un programma di assistenza da 18 milioni di dollari per supportare queste famiglie, sottolineando il drammatico prezzo pagato dallo Stato di Israele in questo conflitto.

Trump sollecita un intervento rapido

Il presidente Trump ha esortato i partecipanti ai negoziati per la pace a “agire rapidamente”. I mediatori si incontreranno in Egitto per colloqui indiretti tra Hamas e Israele. Il piano di pace statunitense prevede la liberazione degli ostaggi e il passaggio del governo di Gaza a tecnocrati palestinesi. Trump ha descritto i colloqui come un grande successo e ha affermato che la prima fase dovrebbe concludersi entro la settimana, avvertendo che un ritardo potrebbe portare a un ulteriore spargimento di sangue.

Denunce di maltrattamenti da parte della Flotilla

Un gruppo di attivisti spagnoli della Sumud Flotilla, recentemente espulsi in Spagna, ha denunciato di essere stati maltrattati dalle forze israeliane. Durante un’intervista, hanno raccontato di essere stati colpiti, legati e privati di assistenza medica. Le loro testimonianze evidenziano una situazione di violazione dei diritti umani che ha generato indignazione tra le organizzazioni per i diritti civili. Nonostante ciò, gli attivisti hanno sottolineato che la loro esperienza non è paragonabile alla sofferenza dei palestinesi.

Colloqui indiretti in Egitto

Oggi, 6 ottobre 2025, si apriranno in Egitto i colloqui indiretti tra Israele e Hamas. Le delegazioni discuteranno il piano di pace proposto da Trump, con l’obiettivo di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi e la fine del conflitto. Gli Stati Uniti saranno rappresentati da Steve Witkoff e Jared Kushner, mentre la delegazione israeliana sarà guidata dal ministro Ron Dermer. La delegazione di Hamas, guidata da Khalil Al-Hayya, si concentrerà su negoziati per un accordo sugli ostaggi e sulla fine delle divisioni interne palestinesi.

Proteste in Europa per la pace in Palestina

Ieri, centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni in diverse città europee per sostenere i palestinesi e la Sumud Freedom Flotilla. A Istanbul, la manifestazione più grande ha visto migliaia di persone marciare per le strade, chiedendo la fine delle operazioni militari israeliane. In Olanda, circa 250.000 manifestanti hanno chiesto misure più severe contro Israele, mentre in Gran Bretagna si sono svolti eventi commemorativi per le vittime del conflitto. Le manifestazioni hanno avuto luogo in un contesto di crescente pressione internazionale per la pace in Palestina.

La situazione a Gaza

Il ministero della Salute di Gaza ha riportato che nelle ultime 24 ore ci sono stati 65 morti a causa degli attacchi israeliani, portando il totale delle vittime a oltre 67.000 dall’inizio del conflitto. Le forze israeliane continuano a mantenere la loro posizione, mentre la comunità internazionale attende una risposta da Hamas riguardo al piano di pace proposto. La situazione rimane tesa e incerta, con un alto numero di feriti e una popolazione civile in grave difficoltà.

Israele risponde alle accuse di maltrattamenti

Il ministero degli Esteri israeliano ha respinto le accuse di maltrattamenti nei confronti di Greta Thunberg e di altri detenuti della Flotilla, definendole “sfacciate menzogne”. Le autorità israeliane affermano che tutti i diritti dei detenuti sono stati rispettati e che non ci sono state lamentele formali da parte di Thunberg. La questione solleva interrogativi sulle condizioni di detenzione e sul trattamento degli attivisti coinvolti.

Nuove colonizzazioni in Cisgiordania

Le autorità israeliane hanno approvato un nuovo piano per confiscare 35.000 metri quadrati di terra nel villaggio di Kafr Qaddum, in Cisgiordania, per costruire nuove unità abitative. Questa decisione fa parte di una più ampia politica di espansione degli insediamenti, che ha suscitato proteste tra i residenti locali. Le tensioni in Cisgiordania continuano a crescere, mentre la comunità internazionale esprime preoccupazione per l’impatto di queste azioni sui diritti dei palestinesi.

La situazione in Medio Oriente resta critica, con sviluppi che si susseguono rapidamente e una comunità internazionale in attesa di risposte concrete ai problemi irrisolti.

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