I volontari della Flotilla denunciano abusi e umiliazioni nelle carceri israeliane

Rosita Ponti

Ottobre 6, 2025

I giornalisti italiani tornati in patria dopo una breve detenzione nelle celle israeliane stanno condividendo le loro esperienze di abusi e maltrattamenti. Il gruppo, composto da 18 membri della Global Sumud Flotilla, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino il 6 ottobre 2025, proveniente da Istanbul. Questi volontari, espulsi dalle autorità israeliane, denunciano di essere stati trattati come terroristi, affrontando una serie di violenze durante la loro detenzione.

Testimonianze di abusi

I membri della flotta hanno presentato denunce formali alla Procura della Repubblica di Roma, accusando le autorità israeliane di sequestro in acque internazionali e di maltrattamenti. Tra i giornalisti che hanno condiviso le loro esperienze ci sono Saverio Tommasi, Barbara Schiavulli e Lorenzo D’Agostino, i quali hanno descritto un clima di intimidazione e violenza. Le loro parole rivelano una realtà inquietante, caratterizzata da botte, insulti, deprivazione del sonno e minacce costanti.

Queste testimonianze non solo evidenziano la brutalità del trattamento riservato ai detenuti, ma pongono anche interrogativi sulle pratiche delle forze di sicurezza israeliane. I giornalisti, impegnati a documentare la situazione in Palestina, hanno vissuto un’esperienza che ha segnato profondamente il loro lavoro e il loro impegno per la verità.

Il contesto della detenzione

La Global Sumud Flotilla era in missione per portare aiuto e solidarietà ai palestinesi, ma è stata fermata in acque internazionali, dove le autorità israeliane hanno proceduto all’arresto dei volontari. Questo episodio ha suscitato un acceso dibattito a livello internazionale, con richieste di chiarimenti e indagini sui comportamenti delle forze di polizia coinvolte. Le testimonianze di abusi e maltrattamenti, ora rese pubbliche, potrebbero avere ripercussioni significative sulle relazioni tra Israele e le organizzazioni umanitarie che operano nella regione.

La situazione dei diritti umani in Israele e nei territori occupati continua a essere un tema di grande rilevanza, e queste nuove accuse potrebbero riaccendere le discussioni su come vengono trattati i cittadini e i volontari stranieri. Mentre i giornalisti tornano a casa, la loro voce si unisce a quella di molti altri che chiedono giustizia e rispetto per i diritti umani fondamentali.

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