Alfredo Marchese, primario e coordinatore dei reparti di Cardiologia Interventistica presso l’Ospedale S. Maria, l’Ospedale Anthea e la Clinica Villa Lucia a Bari, è stato recentemente eletto presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE). La sua elezione è avvenuta durante il congresso nazionale della società scientifica, che si è svolto a Milano e si è concluso il 4 ottobre 2025. Marchese prende il posto del collega Francesco Saia.
Il programma del nuovo presidente
Il dottor Marchese ha delineato il suo programma di lavoro, articolato in cinque punti chiave. La prima priorità è quella di incoraggiare la ricerca clinica e promuovere la partecipazione italiana a importanti trial internazionali. “È essenziale che l’Italia sia rappresentata nelle ricerche cliniche di rilevanza mondiale”, ha affermato il neo-presidente, evidenziando l’importanza di un approccio collaborativo.
Un altro aspetto cruciale del suo programma è l’attenzione verso i giovani professionisti del settore. Marchese ha dichiarato la sua intenzione di “rafforzare l’investimento sui giovani attraverso fellowship più strutturate”. L’obiettivo è quello di favorire la loro integrazione in reti internazionali e valorizzare il loro contributo nei gruppi di lavoro e nei congressi. Questo approccio mira a consolidare l’identità internazionale della GISE, creando opportunità per le nuove generazioni di cardiologi.
Valutazione della performance e qualità dell’assistenza
Un altro punto fondamentale del programma di Marchese riguarda la valutazione della performance e della qualità dell’assistenza. Per raggiungere questo obiettivo, il nuovo presidente intende potenziare la raccolta di dati attraverso il sistema GISE. Questo permetterà di monitorare gli outcome clinici, le procedure e i percorsi intraospedalieri, garantendo così un’assistenza sempre più efficace e mirata.
Marchese ha sottolineato l’importanza di avere dati precisi e aggiornati per migliorare continuamente la qualità delle cure fornite ai pazienti. La raccolta di informazioni dettagliate consentirà di identificare aree di miglioramento e di implementare strategie efficaci per elevare gli standard di assistenza.
Affrontare le disparità nell’accesso alle cure
Infine, il dottor Marchese ha posto l’accento sulla necessità di combattere le disparità che limitano l’accesso alle cure interventistiche. “È fondamentale affrontare attivamente le disuguaglianze che impediscono ai pazienti di ricevere le cure di cui hanno bisogno”, ha dichiarato. Tra le problematiche evidenziate ci sono le disparità geografiche, che creano un accesso non omogeneo tra il Nord e il Sud Italia a procedure complesse come TAVI e MitraClip.
Inoltre, Marchese ha menzionato le disparità socio-economiche, che rappresentano un ostacolo per i pazienti a basso reddito nel raggiungere centri ad alta complessità. Ha sottolineato l’importanza di mitigare le difficoltà legate ai costi indiretti, che influenzano l’aderenza alla terapia. La sua visione è quella di garantire che ogni paziente, indipendentemente dalla propria condizione economica o dalla propria posizione geografica, possa accedere a cure di alta qualità.
Con queste ambiziose linee guida, Alfredo Marchese si prepara a guidare la GISE verso un futuro di maggiore inclusione e innovazione nel campo della cardiologia interventistica.