Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno preso avvio dall’analisi delle celle telefoniche attivate nella zona di Castelfranco Emilia, permettendo di risalire all’utenza del sospettato, la quale corrispondeva alla sua presenza nel luogo del crimine. Nei giorni scorsi, la procura ha disposto una perquisizione presso l’abitazione del giovane, dove sono stati rinvenuti elementi chiave per le indagini. Tra questi, la forcella di una bicicletta, rubata alla vittima dopo l’aggressione, e gli indumenti che il sospettato indossava al momento del fatto.
Recupero del telaio e riconoscimento della vittima
Il telaio della bicicletta, successivamente, è stato recuperato dai Vigili del Fuoco in un canale della località emiliana. La vittima ha potuto riconoscere senza esitazioni sia la forcella che il telaio della sua bicicletta, confermando così il legame tra il sospettato e il crimine. Ulteriori prove hanno rafforzato l’accusa: le impronte digitali del giovane sono risultate compatibili con i frammenti trovati sul telefono cellulare e su una lente degli occhiali appartenenti alla vittima, elementi sequestrati dalla Polizia Scientifica durante il sopralluogo.
Arresto del sospettato e sviluppo delle indagini
Il giovane, di nazionalità italiana, è stato quindi arrestato e portato in carcere a seguito dell’ordinanza emessa dal tribunale, che ha accolto la richiesta della procura, avviando così un procedimento penale a suo carico. Le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli sull’accaduto e raccogliere ulteriori prove a sostegno dell’accusa.