Il tumore al seno continua a rappresentare la neoplasia più comune tra le donne. Grazie a campagne di sensibilizzazione, diagnosi precoce e programmi di screening, la mortalità è diminuita, ma la consapevolezza individuale rimane cruciale. L’ostetrica Letizia Caratenuto, rappresentante della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), sottolinea l’importanza dell’autopalpazione, della mammografia e del ruolo educativo delle professioni sanitarie.
Ottobre rosa: Un mese di sensibilizzazione
Ogni anno, ottobre è dedicato alla prevenzione del tumore al seno in tutto il mondo. Letizia Caratenuto ricorda che “l’Ottobre Rosa” è nato negli Stati Uniti a metà degli anni ’80 e si è rapidamente diffuso a livello globale. Il carcinoma mammario è ancora il più frequente tra le donne, ma nei Paesi ad alto reddito la mortalità è diminuita del 40%. Questo miglioramento è attribuibile ai progressi nelle terapie e, soprattutto, alla diagnosi precoce. La consapevolezza e l’educazione continuano a giocare un ruolo fondamentale nella lotta contro questa malattia.
L’importanza dell’autopalpazione e dello screening
L’autopalpazione, insieme alla visita senologica e alla mammografia, costituisce un pilastro della prevenzione. Caratenuto spiega che, sebbene non possa sostituire lo screening, l’autopalpazione è particolarmente importante per le donne tra i 20 e i 40 anni, un gruppo spesso non incluso nei programmi nazionali. È consigliabile eseguire l’autopalpazione una volta al mese, preferibilmente tra il settimo e il decimo giorno del ciclo mestruale, per familiarizzare con il proprio seno e identificare eventuali cambiamenti. La tecnica prevede l’osservazione davanti a uno specchio e la palpazione da sdraiate. In caso di anomalie, è fondamentale contattare uno specialista.
Programmi di screening mammografico in Italia
In Italia, i programmi di screening mammografico sono destinati alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con una frequenza biennale. Caratenuto aggiunge che alcune Regioni stanno testando l’estensione del programma fino a 74 anni, oltre a considerare l’inizio dello screening a partire dai 45 anni. L’allargamento della fascia di età potrebbe portare a ulteriori diminuzioni della mortalità. Oltre agli aspetti clinici, il ruolo dell’ostetrica è cruciale: “Promuovere la fiducia, informare ed educare alla prevenzione sono azioni che possono davvero fare la differenza nella vita delle donne”, afferma Caratenuto.
Un approccio multidisciplinare nella prevenzione
La prevenzione e la cura del tumore al seno richiedono un approccio multidisciplinare. Non è compito di un singolo professionista, ma di un team composto da radiologi, oncologi, chirurghi, senologi, ostetriche e psicologi, che collaborano per creare percorsi di diagnosi e trattamento personalizzati. Solo attraverso un approccio integrato è possibile garantire alle donne la migliore qualità di cura, dalla prevenzione primaria al follow-up. La sinergia tra le diverse figure professionali è essenziale per affrontare efficacemente questa malattia e migliorare la qualità della vita delle pazienti.