Lunedì 6 ottobre 2025, a Milano, si è assistito a manifestazioni pro-Palestina caratterizzate da un clima di tensione. I gruppi di attivisti, per la maggior parte pacifici, hanno visto una frangia violenta staccarsi dai cortei, dando vita a scontri urbani. La situazione ha destato preoccupazione tra gli organizzatori, che hanno immediatamente preso le distanze dai cosiddetti “black block”. Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha dichiarato: “La violenza danneggia anche noi”, sottolineando l’importanza di mantenere la protesta all’insegna della pacificità .
Manifestazioni e scontri a Milano
Le manifestazioni pro-Palestina a Milano hanno attirato una grande partecipazione, con migliaia di persone unite per esprimere solidarietà . Tuttavia, la giornata è stata segnata da episodi di violenza che hanno coinvolto una minoranza di manifestanti. Questi gruppi antagonisti hanno cercato di distaccarsi dai cortei principali, ingaggiando battaglie nelle strade. La polizia è intervenuta per cercare di contenere la situazione e isolare i violenti, che hanno tentato di creare disordini anche sulla tangenziale di Milano.
Molti manifestanti pacifici hanno condannato l’azione dei black block, affermando che tali comportamenti non rappresentano i valori della protesta. La CGIL ha espresso una chiara condanna non solo della violenza, ma anche di atti di antisemitismo avvenuti durante le manifestazioni, come scritte offensive e striscioni a sostegno di Hamas. Queste azioni sono state ritenute inaccettabili e dannose per il messaggio di solidarietà che i manifestanti intendevano trasmettere.
La posizione degli organizzatori
Gli organizzatori delle manifestazioni hanno ribadito la loro volontà di mantenere la protesta nei limiti della legalità e della pacificità . Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha dichiarato che la violenza non solo compromette l’immagine della protesta, ma danneggia anche la causa stessa per la quale si sta lottando. Le parole di Landini hanno trovato risonanza tra i manifestanti, molti dei quali hanno cercato di allontanare i violenti e riportare il focus sulla questione palestinese.
Le manifestazioni sono state organizzate in un contesto di crescente tensione internazionale, e gli organizzatori hanno voluto sottolineare l’importanza di una risposta pacifica alle ingiustizie. La CGIL e altri gruppi sindacali hanno chiesto unità e rispetto reciproco, evidenziando che la lotta per i diritti umani deve avvenire senza ricorrere alla violenza.
La giornata si è conclusa con un appello alla responsabilità da parte dei leader della protesta, che hanno invitato tutti i partecipanti a mantenere il focus sugli obiettivi pacifici e a rimanere uniti contro ogni forma di violenza.